mercoledì 7 dicembre 2011

Parliamo un po’ di noi


di Marco Travaglio

La luna di miele più rapida della storia è già finita. Siamo ancora qui che rispondiamo alle lettere della settimana scorsa, scritte da bravi lettori che ci invitavano a “lasciar lavorare Monti” e giunte col giusto ritardo grazie alle Poste “risanate” da Passera e dai suoi successori, e già ci arrivano mail di lettori inferociti (speriamo non gli stessi) che ci invitano a cantarle chiare a questo governo che “fa pagare sempre i soliti noti” ed è “come e peggio degli altri”.

Sempre così, noi italiani. Capaci di diventare seri solo se costretti dal disastro incombente, e solo per brevi parentesi (Tangentopoli nel '92-'93, l’entrata nell’euro nel 1998, l’allarme spread nel 2011) fra un Carnevale e l’altro. Per il resto, sempre sotto il balcone di Qualcuno che promette miracoli subito: l’Uomo Forte, l’Uomo Nuovo, l’Uomo Che Decide, l’Uomo Con Le Palle, l’Uomo della Provvidenza, il Salvatore della Patria, Quello Che S’è Fatto Da Sé, il Tecnico Che Risolve.

L’altra sera, a Servizio Pubblico, con una punta di sciovinismo francese e di commiserazione verso i poveri italiani, l’economista Jean-Paul Fitoussi ci avvertiva: “Non esiste Zorro, non esiste Superman!”. Come a dire: cari italiani, ma quando la smetterete di credere alle favole? Noi, intendiamoci, non pensiamo affatto che questo governo sia come o peggio del precedente (basta ricordare chi c’era fino a un mese fa nei vari ministeri, per trovare molto simpatica persino madama Fornero, detta anche Maria Chiagnusa o la Madonna di Civitavecchia). Ma nemmeno siamo stati mai disposti a “lasciarlo lavorare”, perché la stampa non deve lasciar lavorare nessuno: deve pungolare tutti, rispettando il patto con i lettori, che è quello di stare sempre e comunque all’opposizione, chiunque governi. Un’opposizione, si capisce, graduata sulle caratteristiche dei singoli governi. Un governo di banditi meritava un’opposizione totale e irriducibile. Un governo di persone perbene, salvo un condannato e qualcuno in conflitto d’interessi, merita un atteggiamento guardingo, ma “caso per caso”. Perciò abbiamo messo alla berlina i giornaloni sdraiati ai piedi (naturalmente sobri) di Monti e della sua signora e financo del suo cane. Gli stessi che fino a un mese fa incensavano il Cainano e ora metteranno in croce anche i tecnici per non perdere i lettori superstiti.

Ma non si poteva pensarci prima? Invece di suonare le trombe, i tromboni e le viole del pensiero al passaggio del nuovo salvatore della patria, il nuovo Cavour, il “nuovo Cincinnato” (ma sì, il Corriere ha scritto anche questo), bastava tenere acceso il cervello e usare un minimo di spirito critico, diciamo pure di sobrietà: si capiva subito che un governo senza consenso elettorale, tenuto su dai partiti come la corda sostiene l’impiccato e dallo stesso Parlamento delle leggi vergogna e di Ruby nipote di Mubarak, non avrebbe potuto fare nulla di ciò che speravamo. Cioè far pagare il conto della crisi a chi ha sempre vissuto sulle spalle altrui: politici e partiti, enti pubblici, enti locali, grandi evasori, nababbi dalle fortune misteriose, tangentari, mafiosi, pensionati d’oro, Vaticano, Mediaset. E ora eccoci qui, con una stangata degna della vecchissima politica, come se occorresse quel trust di cervelli per escogitare l’ennesima rapina ai pensionati, l’ennesimo aumento della benzina e dell’Iva, l’ennesima ritassazione delle prime case (esclusi, si capisce, gli edifici religiosi a scopo di lucro), l’ennesimo spreco di risorse per l’inutile Tav (2 miliardi) e magari prossimamente al Ponte sullo Stretto tanto caro al banchiere-sottosegretario Ciaccia, l’ennesimo regalo di Natale alle banche e a Mediaset. Né c’era bisogno di riunire i mejo tecnici del bigoncio per fare passerella a Porta a Porta e a Ballarò. No, non esiste Zorro, e nemmeno Superman. Ma quando ci decidiamo a diventare adulti?

2 commenti:

amalia ha detto...

bellissimo articolo

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Io avrei qualcosa da dire sul contenuto dell'articolo, ma non lo farò questa volta. Bada che la mia sarebbe una critica a Travaglio.