ANTONIO DI PIETRO
Adesso è anche scritto, nero su bianco, nel lavoro della Commissione Giovannini: i parlamentari italiani sono
quelli con i privilegi più alti d’Europa. Cosa aspettiamo a
tagliarli?
Perché quando si tratta di far pagare i pensionati, i lavoratori
e le classi più povere, il Parlamento trova subito l’accordo trasversale (come
nell’ultima manovra), mentre quando si tratta di tagliare i propri privilegi,
deve aspettare gli esiti di una “commissione”.
Che senso ha stare in Europa se un parlamentare spagnolo
guadagna 2200 euro al mese e va in pensione come tutti gli altri
cittadini, mentre quello italiano è una sorta di alieno rispetto ai suoi
elettori?
Bene, noi ci abbiamo provato e ci riproveremo ancora, in Parlamento, a presentare una proposta per tagliare i costi della Casta, e questa volta non riusciranno a farla franca.
Bene, noi ci abbiamo provato e ci riproveremo ancora, in Parlamento, a presentare una proposta per tagliare i costi della Casta, e questa volta non riusciranno a farla franca.
Il Parlamento non potrà trovare scuse per non votare i tagli ai
suoi privilegi, come ha fatto quando l’Italia dei Valori ha proposto l’abolizione
dei vitalizi dei deputati: 22 si (tutti dell’IdV) e 498 no (tutti gli
altri). Questa volta hanno addosso gli occhi del Paese, i cittadini italiani
non permetteranno che la facciano franca di nuovo.
Come non permetteranno che si rinunci a tagliare i costi
del mantenimento delle Province. Il Parlamento voti subito la nostra proposta di legge popolare (che più di
400.000 cittadini hanno firmato) per l’abolizione degli sprechi derivati da
questo ente territoriale inutile e obsoleto.
Il nostro impegno contro la Casta non è storia di queste
settimane, in cui tutti si stanno scoprendo cavalieri bianchi in difesa
dell'equità (solo a parole, però...). E questo impegno si riflette
nella nostra presenza in Parlamento, che cerchiamo di rendere significativa con
il nostro lavoro. Del resto non è un
caso che Openpolis, nel suo rapporto sull'attività delle Camere,
indichi ancora una volta l'Italia dei Valori come il gruppo con il maggiore
indice di produttività in termini di attività parlamentare, sia alla Camera che
al Senato. Nè che sia proprio un nostro deputato, Antonio Borghesi, il
primo nella speciale "classifica". Nè che io mi ritrovi primo tra
i segretari di partito. Non sono casi, sono la diretta conseguenza di un impegno che
non termina nei sit-in, nelle manifestazioni, nelle raccolte di firme, ma continua
all'interno dei palazzi del potere, cercando di avvicinare ogni giorno di più
quei palazzi al mondo reale, ai cittadini, che rimangono il nostro riferimento
imprescindibile.
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