sabato 28 marzo 2009

“Estremo e sadomasochista”


In una foto, John tiene un coltello da cacciatore vicino alla gola. In un’altra posa con una collezione di spade, machete e scimitarre, che brillano minacciose alle sue spalle, sotto la luce del flash. Nel suo account MySpace si definisce un seguace di Satana, estremo e sadomasochista in materia di sesso.
E’ un mondo che parla di violenza, quello di John, che di cognome fa Katehis e a soli 16 anni è finito sulle prime pagine dei giornali americani come l’omicida di Craigslist: è accusato di aver ucciso con 50 coltellate al collo e alla schiena George Weber, 47 anni, giornalista radiofonico di New York, conosciuto attraverso un annuncio sul sito, fra i più noti contenitori di inserzioni gratuite.

Un delitto maturato nella mente di un ragazzo solitario, con disturbi caratteriali, che ha trovato l’occasione per sfogare la sua violenza fra le centinaia di messaggi pubblicati nelle categorie “Annunci personali” e “Incontri al buio” di craigslist.com: l’inserzione di Weber, che cercava un partner per incontri di “sesso violento e sfrenato”.
“Il ragazzo e Weber si sono incontrati online da qualche parte la settimana scorsa e si sono accordati per l’incontro: dev’esserci stato anche uno scambio di denaro”, ha raccontato il commissario di polizia Raymond Kelly, che ha arrestato Katehis martedì notte: il ragazzo ha immediatamente confessato l’omicidio, portava ancora addosso i vestiti della sua vittima, rubati per sostituire i suoi, impregnati di sangue dopo la brutale aggressione.

Il corpo di Weber è stato trovato nella sua casa di Brooklyn domenica scorsa, quasi 36 ore dopo la morte: in quel momento, il suo assassino aveva già ricevuto cure mediche per una ferita alla mano, riportata durante la colluttazione e giustificata come il taglio procurato da una bottiglia rotta, e si preparava a lasciare New York per raggiungere Middletown e rifugiarsi a casa di un amico. Ma la polizia è risalita agli scambi di messaggi fra Katehis e Weber e ai movimenti del ragazzo e, grazie alla collaborazione dei genitori del giovane, ha potuto bloccarlo mentre cercava di prendere un autobus.

“Era un tipo taciturno, dava i brividi: preferivamo stare alla larga da lui”, ricorda ora un giovane vicino di casa di John: se avesse visto il profilo MySpace di Katehis, forse anche Weber avrebbe deciso di stare alla larga da quel ragazzo anche troppo disposto alla violenza.
E mentre l’America si interroga ancora una volta sui rischi connessi all’uso più o meno personale degli strumenti di incontro online, Craigslist non rilascia commenti sul caso Weber: resta in evidenza il solito disclaimer, che solleva il sito da “qualsiasi responsabilità in merito a quanto può derivare dall’uso” del sito stesso.

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