mercoledì 25 marzo 2009

Grillo 168 e il silenzio del potere

BEPPE GRILLO
24 MARZO 2009

Inizia oggi Grillo 168. Ogni sette giorni commenterò con un video una settimana pazzesca. Attenti! Grillo 168 è un elemento più pericoloso del Polonio 210.
Sono appena tornato da Parma dove ho testimoniato sulla Parmalat. Mi hanno chiesto come facessi a sapere. Belin, che domande...Lo sapevano tutte le banche e gli organi di controllo. Il giudice, invece del sottoscritto, avrebbe dovuto convocare i responsabili della Consob e della Banca d'Italia di allora e chiedere ragione del loro silenzio. Il silenzio si dice che sia d'oro, ma in Italia il silenzio è di piombo, il silenzio è potere, il silenzio è mafioso, il silenzio è politico. il silenzio è giornalistico.
Buon Grillo 168.

"Grillo 168 inizia! Come il Polonio 210 deve diventare.
La settimana è stata irta di cose. Le ultime, pazzesco, AN che si scioglie nel PDL. Questa diarrea politica. Si è sciolta come una scarica di diarrea nel PDL. E la carta igienica la porterà Gasparri. Quindi può succedere qualsiasi cosa. È successo che ci siamo visti e ci siamo salutati a Firenze. Abbiamo fatto le liste civiche che a giugno saranno presenti in moltissimi comuni, certificate dal blog. Abbiamo fatto la Carta di Firenze. Parliamo di cose come la non privatizzazione dell’acqua, la ripubblicizzazione, le energie rinnovabili, la raccolta differenziata spinta. Insomma, le nostre battaglie sui pannelli, sul wifi libero e gratuito. Le nostre cose. Noi non molleremo mai. È questo il nostro principio.
Stanno cercando di fare cose inenarrabili. Ci ha provato prima Levi, poi ci ha provato D’Alia, poi ci ha provato Cassinelli, adesso ci provano queste cellulitiche che sono in Parlamento. La Carlucci. Dobbiamo parlare di Rete con una che non sa un cazzo perché deve proteggere le major. Ma veramente … Qui siamo ridotti che ci sono tre milioni di disoccupati in più e questi parlano di bloccare la Rete, di bloccare i server. Continuano ad andare avanti col digitale terrestre che è morto. Vai a parlare in Sardegna del digitale terrestre e ti dicono: “Zagasau, gu, sa sau ugusau zau!” una roba indescrivibile.
E qui continuiamo a sparare cazzate. L’ultima cazzata del governo del nano – di Truffolo – è stata quella di dire che abbiamo il tasso di disoccupazione più basso in Europa. Sono balle! Sono balle. Il tasso di disoccupazione è un dato che non può neanche determinare. Infatti l’Eurispes viaggia coi tassi di occupazione. Il nostro tasso di occupazione è il più basso d’Europa. È al 58% con una media invece di occupazione del 67%. Sono palle di questa gentaglia qui.
Basta. Abbiamo visto di tutto. Manganellano gli studenti a Bergamo, a Pisa. Manganelli, la smetta coi manganelli! Per cortesia, la smetta! Non diventi per forza coerente col suo cognome. La smetta!
Non è possibile che i referenti delle istituzioni per i cittadini debbano essere dei poliziotti anti-sommossa. Quelli di Pisa volevano dimostrare che un piazzista come Pera. Uno che era tra i socialisti poi è passato di qua con un carpiato con un coefficiente di incasinamento incredibile – è passato di qua e di là – va a vendersi un libro: “come essere oggi cristiani …” Come essere oggi cristiani?! Vai a fare il piazzista dentro le università degli studenti e gli studenti che vogliono venire a dirti che cazzo fai li dentro li fai manganellare dalla polizia? Allora facciamo una cosa ragazzi. Invece di fare questi casini davanti alle università, fate voi un libro, fate una tesi: come non essere piduisti e mafiosi. E la portate a discutere in Parlamento. Se i parlamentari e i senatori dicono qualcosa, la polizia può caricare liberamente. Veramente quella gente lì va caricata.
È successo qualsiasi cosa, per arrivare ad adesso che sono andato a Parma. Mi hanno di nuovo chiamato. Mi hanno di nuovo chiamato a Parma per la Parmalat. Sono andato a deporre, ho dovuto dire: “lo giuro, lo giuro, lo giuro dirò sempre la verità, lo giuro …” e poi ho ripetuto quello che sapevo nel 2001. Lo scandalo è successo nel 2003 a dicembre. Io nel 2001 dicevo della Parmalat. Ma non perché sono un mostro, per ché sapevo le cose, chissà che controspionaggio facessi. Lo sapevano tutti, lo sapevano tutti.
Perché allora un comico arriva a dire delle cose due anni prima del più grande scandalo finanziario in Europa. Perché? Ve lo spiego io perché. Per questa cosa qui. Vi faccio vedere la mappa del potere.
I giornalisti sapevano tutto, ma non potevano dirlo. Io che non sono un giornalista, lo dicevo. Però era troppo poco dirlo nelle piazze, nei palazzetti, per la strada. Sarebbe bastato un minuto di un telegiornale, di un telegiornale serio che facesse un servizio pubblico. Un minuto di un giornalista serio, coi contro-coglioni, che avesse detto quello che era. Bastava andare sul sito della Banca d’Italia, nel sito adatto, per vedere l’indebitamento delle società quotate in borsa. C’erano tutti. Sono andato là, ho portato tutti i documenti della Fiat e della Telecom, così si portano un po’ avanti col lavoro già che ci siamo. E perché non si può parlare e perché nessuno parlava di queste cose.
La mappa del potere. Prendiamo ad esempio il più grosso gruppo editoriale che abbiamo - l’industria editoriale, ormai una parola che non significa più niente, stanno fallendo tutti, stanno chiudendo quasi tutti – il Corriere, finanziato con 18 milioni di euro di soldi dal Governo. Ecco perché è filo governativo. Chiunque sarebbe filo governativo se il governo gli da 18 milioni di euro così, a babbo morto.
Bene, il gruppo RCS Mediagroup SpA, quotato in borsa, vediamo chi sono, chi c’è dentro il gruppo. Ecco perché nessuno parlava e nessuno può parlare ancora oggi. C’è un conflitto di interessi che non è neanche più un conflitto. Ci sono tutte le banche. Dentro la partecipazione azionaria del gruppo RCS Mediagroup SpA ci sono: Merloni Invest SpA, Sinpar Società di Investimenti e Partecipazioni SpA col 2%, il Banco di Napoli SpA, Banca Imi con lo 0,005%, il 5,9% quasi il 6% UBS Fiduciaria, Pandette Finanziaria col 3,9%, Generali, Ina Assitalia, Toro Assicurazioni, Intesa SanPaolo con il 5%. Allora? Queste sono quelle quotate in borsa. Poi, dentro la proprietà ci sono anche aziende che non sono quotate in borsa, sempre dentro il gruppo. C’è la Sasa, Fiat, Societé De Partecipation Financiere Italmobiliare SpA, Saifin Sai, Sasa Assicurazioni e Riassicurazioni SpA, Partecipazioni Editoriali, la Sainternational SA, Dorint Holding, Franco Tosi, Edizione Holding, Siat Società Italiana Assicurazioni e Riassicurazioni. E poi ci sono i consiglieri che sono dentro. Io vorrei che voi vedeste questa mappa. Ve la faccio vedere. La vedete questa mappa? Quegli omini lì sono tutti veri, con nomi e cognomi.
E abbiamo gente che è consigliere in 7 società contemporaneamente, che sono anche in concorrenza. Vi faccio qualche nome, qualche ditta. Perché io non racconto delle balle. Tamburi Giovanni: Tamburi Investment spa - presidente e amministratore delegato, amministratore in Interpump group spa , è amministratore in Datalogic spa, amministratore in De longhi spa, amministratore in Immsi spa, amministratore in Zignago vetro spa, vice presidente in M&c management & capitali spa. Ligresti Jonella, la figlia di Ligresti, è nella Fondiaria sai spa - presidente del consiglio di amministrazione, è vicepresidente in Premafin finanziaria spa holding di partecipazioni, è nel consiglio di amministrazione di Rcs mediagroup spa, amministratore di Milano assicurazioni spa, amministratore di Italmobiliare spa, è consigliere di sorveglianza, perché sorveglia anche Mediobanca spa. E poi andiamo a De Benedetti, Diego Della Valle, Carlevaris, Delfino, sono tutti in assoluto conflitto di interessi. La Borsa andrebbe chiusa domani mattina. È questo che ho detto io!
Quindi io vi lascio alla prossima settimana. 168. Mi raccomando. Grillo 168, peggio del Polonio 210. Ciao!"

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