lunedì 22 giugno 2009

G8, la strategia dei No global. "Cortei, blitz e azioni di disturbo"


di GIUSEPPE CAPORALE


L'AQUILA - Partirà dalla stazione di Paganica la marcia dei comitati No global contro il G8. La manifestazione di protesta si terrà all'Aquila il 10 luglio. Toccherà i luoghi simbolo del terremoto. Passerà vicino alle tendopoli di Onna, Tempera, San Gregorio, Sant'Elia, per proseguire verso Bazzano, accanto al primo cantiere del "piano di ricostruzione" voluto dal Governo, per concludersi all'ingresso del centro storico. E non è escluso che alla manifestazione aquilana partecipino anche esponenti del "Block G8 2009" provenenti da diversi parti dell'Europa.

Questo è stato deciso, ieri, durante l'assemblea nazionale della Rete dei Comitati "NoG8" che si è svolta all'Aquila. Ma la "zona rossa" (l'area posta a difesa del summit internazionale) non sarà comunque violata - almeno a quanto deciso fino a ieri - anche perché non sarà solo la città terremotata la protagonista dei "tre giorni dell'ira" della rete internazionale anti-G8. La mobilitazione sarà diffusa su tutto il territorio italiano e avrà inizio il 4 luglio, a Vicenza, in solidarietà con il comitato "No Dal Molin" e contro la base americana. La notte del 6 luglio, poi, alle 3.32 (la stessa della scossa che ha martoriato parte dell'Abruzzo) si terrà una fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto.

Il 7 luglio, invece, un "comitato d'accoglienza" aspetterà i grandi della Terra agli aeroporti di Roma. E qui forse si rischiano i maggiori momenti di tensione. A seguire, l'8 e 9 luglio, saranno organizzate azioni di disturbo e forum disseminati sul territorio nazionale e abruzzese. Infine, il 10 luglio, si terrà la manifestazione conclusiva, dove parteciperanno quasi tutti i comitati della rete "NoG8". A quest'ultimo evento non saranno presenti, invece, alcuni movimenti aquilani.

Ieri, durante l'assemblea, la discussione sull'opportunità della marcia, si è animata fino a raggiungere momenti di tensione. Contrari alcuni comitati abruzzesi e soprattutto il movimento 3e32, promotore della azione di protesta a Roma (davanti Montecitorio), contro il decreto del governo per la ricostruzione.

"Una massiccia manifestazione nazionale contro il G8 all'Aquila rischia di essere strumentalizzata da chi vuole bloccare le giuste ragioni di protesta dei terremotati - spiega Mattia Lolli del movimento 3e32 - Non aderiremo, ma comunque rispettiamo la volontà degli altri comitati, che intendono comunque portare avanti battaglie giuste che sono alla base del "No al G8"".

Di segno opposto la replica dei comitati (tra cui Rete Campana, Cobas, Socialismo Rivoluzionario, Patto di Base, Medicina Democratica, Presidio Italiano, Rete dei Comunisti, Unione Universitari, Avvocati Democratici). "Non dobbiamo cadere nella trappola di non protestare contro questo summit, solo perché si svolge all'Aquila - spiega Vincenzo Miliucci dei Cobas - dobbiamo tenere assieme le ragioni dei terremotati con il diritto di manifestare contro quei pochi che decidono sulle nostre teste e sulla nostra pelle. Una manifestazione unitaria finale è necessaria e basilare".

(22 giugno 2009)

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