Arrivano accuse pesanti dal Times di Londra in edicola questa mattina. Il giornale britannico accusa i servizi segreti italiani e il governo Berlusconi di aver pagato delle "mazzette" ai capi taliban in Afghanistan per evitare attacchi terroristici alla base di Surobi, 65 chilometri a est di Kabul.
Immediata è stata la risposta di Palazzo Chigi, che ha smentito seccamente le accuse: "In relazione a quanto pubblicato oggi dal quotidiano britannico The Times circa l'impegno italiano in Afghanistan - si legge in una nota - si precisa che il governo Berlusconi non ha mai autorizzato né consentito alcuna forma di pagamento di somme di denaro in favore di membri dell'insorgenza di matrice talebana in Aghanistan, né ha cognizione di simili iniziative attuate dal precedente governo".
L'accusa del Times. Secondo il Times , i pagamenti clandestini degli 007 italiani contribuirono alla morte di 10 soldati francesi coinvolti in un attentato il 18 agosto 2008 alla base di Surobi, dove erano subentrati agli italiani un mese prima. Il giornale londinese afferma che gli italiani tennero nascosta la storia dei pagamenti ai francesi, i quali però, vedendo che i colleghi italiani si muovevano con una certa tranquillità, non presero particolari precauzioni. La mancata conoscenza dei pagamenti li avrebbe indotti in errore, portandoli "ad una valutazione errata dei possibili pericoli e quindi alla catastrofe che ne è seguita".
Il quotidiano britannico sostiene di aver appreso queste informazioni da "fonti militari occidentali". Le somme, si legge nell'articolo, ammontavano a "decine di migliaia di dollari", che gli italiani "versavano regolarmente ai singoli comandanti nella zona di operazione delle loro truppe". Secondo il Times, gli americani "sapevano" e avevano manifestato il loro dissenso al governo italiano. In particolare, l'ambasciatore statunitense a Roma, Donald Spogli, avrebbe esposto le proprie lamentele al governo Berlusconi proprio poche settimane prima dell'attacco al contingente francese.
La reazione di Palazzo Chigi. "Accuse infondate", risponde Palazzo Chigi. "A riprova di ciò - recita la nota - è sufficiente ricordare che soltanto nella prima metà dell'anno 2008 i contingenti italiani schierati in Afghanistan hanno subito numerosi attacchi e, specificamente nell'area del distretto di Surobi, il 13 febbraio 2008, nel corso di uno di questi è rimasto ucciso il Sottotenente Francesco Pezzulo".
"Si esclude altresì - conclude palazzo Chigi - che l'Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma abbia, all'inizio del mese di giugno 2008, inoltrato al Governo italiano un formale reclamo da parte del suo Paese in relazione ad ipotetici pagamenti in favore dell'insorgenza talebana".
La risposta di La Russa. "Ancora una volta il giornale londinese raccoglie spazzatura": questo il commento del ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Le informazioni date oggi dal Times con parole nemmeno di probabillità ma di certezza sono assolutamente spazzatura e come tali vanno considerate", ha precisato il ministro, che ha annunciato l'intenzione del governo italiano di procedere per vie legali. "Ho dato incarico al mio capo di Gabinetto di procedere ad affidare ai legali il compito di denunciare il Times: questa è la mia valutazione".
"La notizia in base alla quale pagavamo i talebani per non essere attaccati - ha proseguito il ministro La Russa - è offensiva per i nostri morti e per i nostri militari. Nessun organo dello Stato ha mai operato come dice il Times. E per questo ritengo odioso che un giornale che sta operando con un sentimento di antiitalianità abbia dato una notizia senza verificarla. Non fa onore alla testata".
Dall'Afghanistan Koofi difende l'Italia. "Non è possibile, non è vero": ha commentato Fawzia Koofi, vice presidente della Wolesi Jirga, la camera bassa del Parlamento afghano. "In Afghanistan - ha precisato la Koofi in un colloquio con Adnkronos International - circolano molte accuse tra le forze Nato, con i Paesi che puntano il dito uno contro l'altro. Solitamente si tratta di accuse prive di fondamento". Poi l'invito alla cautela: "in un momento delicato per l'Afghanistan, in cui si devono ancora conoscere i risultati definitivi delle elezioni presidenziali del 20 agosto, non è il caso che all'interno della comunità internazionale si inizi con un meccanismo di accuse uno contro l'altro". "Simili atteggiamenti - ha proseguito - non contribuiscono a migliorare la situazione".
(15 ottobre 2009)
Immediata è stata la risposta di Palazzo Chigi, che ha smentito seccamente le accuse: "In relazione a quanto pubblicato oggi dal quotidiano britannico The Times circa l'impegno italiano in Afghanistan - si legge in una nota - si precisa che il governo Berlusconi non ha mai autorizzato né consentito alcuna forma di pagamento di somme di denaro in favore di membri dell'insorgenza di matrice talebana in Aghanistan, né ha cognizione di simili iniziative attuate dal precedente governo".
L'accusa del Times. Secondo il Times , i pagamenti clandestini degli 007 italiani contribuirono alla morte di 10 soldati francesi coinvolti in un attentato il 18 agosto 2008 alla base di Surobi, dove erano subentrati agli italiani un mese prima. Il giornale londinese afferma che gli italiani tennero nascosta la storia dei pagamenti ai francesi, i quali però, vedendo che i colleghi italiani si muovevano con una certa tranquillità, non presero particolari precauzioni. La mancata conoscenza dei pagamenti li avrebbe indotti in errore, portandoli "ad una valutazione errata dei possibili pericoli e quindi alla catastrofe che ne è seguita".
Il quotidiano britannico sostiene di aver appreso queste informazioni da "fonti militari occidentali". Le somme, si legge nell'articolo, ammontavano a "decine di migliaia di dollari", che gli italiani "versavano regolarmente ai singoli comandanti nella zona di operazione delle loro truppe". Secondo il Times, gli americani "sapevano" e avevano manifestato il loro dissenso al governo italiano. In particolare, l'ambasciatore statunitense a Roma, Donald Spogli, avrebbe esposto le proprie lamentele al governo Berlusconi proprio poche settimane prima dell'attacco al contingente francese.
La reazione di Palazzo Chigi. "Accuse infondate", risponde Palazzo Chigi. "A riprova di ciò - recita la nota - è sufficiente ricordare che soltanto nella prima metà dell'anno 2008 i contingenti italiani schierati in Afghanistan hanno subito numerosi attacchi e, specificamente nell'area del distretto di Surobi, il 13 febbraio 2008, nel corso di uno di questi è rimasto ucciso il Sottotenente Francesco Pezzulo".
"Si esclude altresì - conclude palazzo Chigi - che l'Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma abbia, all'inizio del mese di giugno 2008, inoltrato al Governo italiano un formale reclamo da parte del suo Paese in relazione ad ipotetici pagamenti in favore dell'insorgenza talebana".
La risposta di La Russa. "Ancora una volta il giornale londinese raccoglie spazzatura": questo il commento del ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Le informazioni date oggi dal Times con parole nemmeno di probabillità ma di certezza sono assolutamente spazzatura e come tali vanno considerate", ha precisato il ministro, che ha annunciato l'intenzione del governo italiano di procedere per vie legali. "Ho dato incarico al mio capo di Gabinetto di procedere ad affidare ai legali il compito di denunciare il Times: questa è la mia valutazione".
"La notizia in base alla quale pagavamo i talebani per non essere attaccati - ha proseguito il ministro La Russa - è offensiva per i nostri morti e per i nostri militari. Nessun organo dello Stato ha mai operato come dice il Times. E per questo ritengo odioso che un giornale che sta operando con un sentimento di antiitalianità abbia dato una notizia senza verificarla. Non fa onore alla testata".
Dall'Afghanistan Koofi difende l'Italia. "Non è possibile, non è vero": ha commentato Fawzia Koofi, vice presidente della Wolesi Jirga, la camera bassa del Parlamento afghano. "In Afghanistan - ha precisato la Koofi in un colloquio con Adnkronos International - circolano molte accuse tra le forze Nato, con i Paesi che puntano il dito uno contro l'altro. Solitamente si tratta di accuse prive di fondamento". Poi l'invito alla cautela: "in un momento delicato per l'Afghanistan, in cui si devono ancora conoscere i risultati definitivi delle elezioni presidenziali del 20 agosto, non è il caso che all'interno della comunità internazionale si inizi con un meccanismo di accuse uno contro l'altro". "Simili atteggiamenti - ha proseguito - non contribuiscono a migliorare la situazione".
(15 ottobre 2009)
8 commenti:
Azzardo : il gioco si fa davvero sporco, supponiamo che il Times menta davvero , per quale motivo rischia di scontrarsi con l'attuale Governo Italiano lanciando una accusa così grave ed infamente ? Questa notiza è da incidente diplomatico.La denuncia da parte dell'Italia è d'obbligo, ci tengo a sapere, al di la d'ogni ragionevole dubbio, e penso che lo vorranno tutti i cittadini italiani, compresi i francesi. La cosa è maledettamente grave se ciò fosse.
Considerando che di morti negli attentati di Kabul ne abbiamo avuti pure noi italiani, e qui mi tocca prendere atto che Berlusconi una risposta logica, forse per la prima volta in vita sua, l'abbia data.Allora la mira potrebbe essere un'altra, ma diffamare un intero Paese di un simile tradimento mi pare eccessivo però.
Non dimentichiamo che gli inglesi verso di Noi non hanno mai avuto una particolare simpatia, al di la di Berlusconi, stavolta faccio il tifo per l'Italia, mi dispiace, ma dovevano fornire prove più concrete in quell'articolo...il sentito dire non vale!!
A ME SEMBRA CREDIBILE
Aspettiamo risvolti più concreti prima di pronunciarci con certezza.E' grave, stavolta è maledettamente grave! Questa non è certo la solita accusa contro il regime totalitario di Berlusoni e per le escort, qui ci sono di mezzo vite umane.
Certo che il Times non si muove se non è sicuro, speriamo non lo sia, non fosse altro per quelle vite spezzate sia fra i francesi sia fra gli italiani.
HEI! NON DRAMMATIZZARE. PORCHERIE DEL GENERE UN GOVERNO DEL GENERE LE PUO' TRANQUILLAMENTE FARE. INOLTRE, I SOLDATI SONO VOLONTARI, NON SONO OBBLIGATI.
Pensandoci bene, sai cosa penso..che Berlusconi avrebbe fatto meglio a sorridere davanti alle critiche dei giornali esteri.
Il Times in particolar modo, gli scaveranno dentro le mutande per scoprire ogni possibile magagna su Lui. Anche l'uomo più potente del mondo deve guardarsi bene a chi pestere i calli.
E LUI NON E' L'UOMO PIU' POTENTE DEL MONDO!
sentito che La Russa ha già denunciato il Times.
Luigi comunque tutto può succedere non ci sarebbe da meravigliarsi sono capaci di tutto.
SONO DICHIARAZIONI DI FACCIATA. NEL FILONE DELL'"EFFETTO ANNUNCIO", NON SONO CREDIBILI.
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