sabato 24 ottobre 2009

Berlusconi incontra Tremonti e Bossi


Ieri la lite telefonica tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, dopo i contrasti su un eventuale taglio dell'Irap. E oggi, ad Arcore, il premier e il ministro dell'Economia hanno avuto un incontro chiarificatore. Alla presenza del maggiore sostenitore del titolare di via XX Settembre: il ministro delle Riforme Umberto Bossi. C'era anche il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. E all'uscita, il Senatùr ha spiegato che l'imposta verrà sì tagliata, ma "col tempo". Dunque non subito, come invece il premier aveva annunciato appena due giorni fa. Ribadisce, più tardi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti: "Questo obiettivo è nel programma di governo e sarà realizzato quando sarà definita la sua copertura senza provocare aumenti di deficit e di debito pubblico".

Ma Bossi, chiacchierando coi cronisti, ha annunciato un'altra decisione cruciale, presa nel mini-vertice odierno: "Accordo chiuso - ha assicurato - la regione Veneto andrà alla Lega". Una decisione, questa, che riapre i giochi politici, sia all'interno del Pdl che all'esterno. Con probabili contromosse da parte del governatore del Veneto Galan, che aveva già annunciato la sua intenzione di ricandidarsi comunque.

Sempre a proposito del faccia a faccia, il senatùr ha riferito che "è andato tutto bene: Tremonti è solido, solido, non corre alcun pericolo finché sono vivo. Anche il governo è solido, siamo una stessa famiglia. E' inutile dare spazio a chi fa casino e basta". E ancora, riferendosi ai contrasti nel Pdl: "Sono i soliti pasticcioni del loro partito, ci sono persone invidiose, gente che vuole spendere perché pensa che solo spendendo viene eletta. Ma ora non si può spendere perché l'Europa ci uccide". Quanto al diretto interessato, ovvero il ministro dell'Economia, ha lasciato Arcore senza rilasciare dichiarazioni.

A commentare duramente, dall'opposizione, è il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "Purtroppo eravamo stati facili profeti - ha detto - dopo un anno di governo Berlusconi è tutto nelle mani di Bossi: il Nord, il governo, la politica economica. Berlusconi chiacchiera e Bossi comanda. Penso che per i moderati del Pdl si debba aprire una fase di profonda riflessione".

Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha negato invece contrasti e problemi: "L'esecutivo è profondamente unito, non credete a chi gioca a destabilizzare. Leggendo i giornali si ha una visione della realtà deformata. Mi pare che stiano drammatizzando cose che non sono da dramatizzare, il governo ha una maggioranza solida, è coeso".

Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini - chiamato in causa da alcuni come "ispiratore" della fronda anti-Tremonti - è intervenuto sulla vicenda: "Contesto che ci possa essere all'interno, non dico del Pdl, ma della politica italiana più avveduta un partito della spesa. Il ragionamento è un po' più sofisticato: contenere la spesa pubblica, ma cercando di individuare quei settori in cui si possa tagliare senza rallentamento della produzione di ricchezza. Individuare dei tagli che siano selettivi, non orizzontali".

(24 ottobre 2009)

Nessun commento: