domenica 4 ottobre 2009

Chissenefrega delle escort



di Massimo Fini

Una volta Fellini mi disse: “L'Italia è un Paese dove la realtà supera sempre l'immaginazione”. Assisto, incredulo, allo spettacolo di un'intero Paese che discute ferocemente se il premier è andato a puttane e se sapeva che lo erano. Ora, le vicende private di un premier, come di qualsiasi altro cittadino, qualora non si concretino in fatti di rilevanza penale, non possono essere oggetto di dibattito politico. Sono fatti suoi. E invece sono mesi che la sinistra, politica e mediatica, batte il chiodo dei cosiddetti casi Noemi ed escort. Le 10 domande di Repubblica sono penose. Riportano ai tempi in cui, ragazzini, il prete in confessionale, masturbandosi di nascosto dietro la grata, ti chiedeva: “Quante volte, figliolo?”. E l'altro ieri la trasmissione di Santoro (che non ho visto perché sono andato a onorare Gianfranco Funari, un conduttore che era considerato volgare perché si lasciava sfuggire qualche parolaccia, ma che non si occupava di puttane, ma di politici-puttane) dove la star era Patrizia D'Addario.

Non si capisce se la sinistra, politica e mediatica, sia più cogliona o più connivente. Perché a trarre vantaggio da questo canaio è solo Berlusconi. Che non a caso ha cavalcato queste storie e ha addirittura incoraggiato il gossip capendo benissimo che su questo piano è politicamente inattaccabile e, soprattutto, che il gran polverone gli serve per far passare nel dimenticatoio questioni ben più sostanziali. Non più tardi di qualche mese fa il Tribunale di Milano ha sentenziato, sia pure in prima istanza, che Berlusconi ha corrotto un testimone perché dichiarasse il falso in giudizio, testimonianze false che gli sono valse per uscire indenne da altri processi. In nessun Paese un premier in queste condizioni potrebbe rimanere al suo posto un giorno di più. Invece, le escort. Qualcuno ricorda ancora il conflitto di interessi? Che questo campione del liberismo detiene un corno dell'oligopolio televisivo? Che in almeno due processi è stato assolto per prescrizione pur avendo la Cassazione appurato che aveva commesso i gravissimi reati di cui era imputato? Che nel maggio del 1990 la Corte d’Appello di Venezia, quando nessun “accanimento giudiziario” era ipotizzabile contro di lui, lo ha dichiarato testimone spergiuro e che è stato salvato da un'amnistia voluta dagli odiati ex comunisti per coprire le proprie magagne? No, le escort. Alle quali i nostri politici, i media, i cittadini sembrano molto più interessati, in un Paese dove si sono persi i fondamentali, il senso delle priorità, di ciò che è importante e di ciò che non lo è, e che somiglia sempre più a un inguardabile bordello. Come diceva Fellini: "L'Italia è un Paese dove la realtà supera sempre l'immaginazione". http://www.massimofini.it/

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