lunedì 19 ottobre 2009

"Immagine all'estero in crisi" per il 70% degli intervistati


di FABIO BORDIGNON e LUIGI CECCARINI


Un punto mette tutti d'accordo: il mondo ci guarda con sospetto. Sette italiani su dieci, sia di destra che di sinistra, ritengono che, in questa fase, l'immagine internazionale del nostro Paese sia piuttosto debole, anzi negativa. E concordano che il modo in cui i giornali stranieri dipingono l'Italia rischi di colpirne gli interessi nel mondo e di intaccare il prestigio nazionale (48 percento). Tuttavia, si rilevano versioni discordanti nell'individuare le origini di questa "idea dell'Italia" proposta dagli osservatori stranieri.

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Più volte, negli ultimi mesi, prestigiose testate giornalistiche internazionali hanno puntato il dito sul nostro Paese, con pezzi particolarmente severi nei confronti della sua leadership politica. Articoli incentrati sulle "complicate" relazioni tra potere, informazione e giustizia (ma anche sul nesso tra gossip e politica), che spesso descrivono un quadro al limite dei parametri democratici.

Sul piano interno, l'eco di queste analisi alimenta l'indignazione del centro-sinistra, mentre, specularmente, solleva sospetti nell'altro campo. Nelle letture date dalla politica sembrano rispecchiarsi le spiegazioni fornite dall'opinione pubblica, che appaiono di conseguenza fortemente legate alle appartenenze partitiche.

Gli elettori di centro-sinistra concentrano l'attenzione soprattutto su Berlusconi: sul ruolo del premier e sulle contraddizioni che ne caratterizzano l'esperienza politica. Quasi due persone su tre, tra chi destina il proprio voto al Pd e all'IdV (il 41 percento sul totale del campione), ritengono sia soprattutto il presidente del Consiglio a produrre il deterioramento dell'immagine italiana oltre confine. In questo caso, il sillogismo è immediato: Berlusconi determina l'immagine del Paese; l'immagine dell'Italia è negativa; Berlusconi ne è il principale responsabile.

Sull'altro versante dello spazio politico, per converso, trovano spazio soprattutto letture di sapore "complottista". Sia tra gli elettori della Lega che (soprattutto) del PdL emerge la convinzione - coerente con le esternazioni del premier e della maggioranza - che l'immagine dell'Italia fornita dalla stampa internazionale non sia altro che una proiezione (magari "interessata" o "guidata") di quanto avviene a livello nazionale (20 percento, contro una media generale del 13 percento).

In altre parole, in questi settori di elettorato è diffusa l'idea che le redazioni internazionali siano condizionate da quelle italiane, vittime, entrambe, di una interpretazione distorta, di parte, del quadro politico. Oppure che siano i partiti di opposizione a "remare contro" gli interessi nazionali: attraverso la loro critica al governo, ma anche grazie alla propria influenza fuori dall'Italia.

(19 ottobre 2009)

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ITALIANI (DI DESTRA) UN POPOLO DI IMBECILLI.

Anonimo ha detto...


Come darti torto?

Madda