Lodo Mondadori, la Fininvest al lavoro per ricorrere in appello. E a giorni, i legali della finanziaria controllata dalla famiglia Berlusconi presenteranno già istanza per ottenere la sospensione della sentenza del Tribunale di Milano che sabato ha condannato la Fininvest a pagare 750 milioni di risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti in merito al cosiddetto Lodo Mondadori.
Si arricchirà così di un nuovo capitolo la questione che risale ormai al gennaio del 1991. Quando la corte di Appello decise di annullare il giudizio arbitrale che dava ragione a Carlo De Benedetti, facendo così in modo che la Mondadori passasse sotto il controllo della Fininvest di Silvio Berlusconi. Ne nacque un lungo contenzioso culminato nel 2007 con una sentenza penale definitiva: i giudici che presero quella decisione nel 1991 erano stati "corrotti" da Cesare Previti, legale di fiducia di Silvio Berlusconi. In base a questa sentenza, il Tribunale di Milano ha quantificato in 749,95 milioni l'entità del danno patrimoniale subito dalla Cir, il gruppo editoriale che controlla l'Espresso. Intanto, in attesa delle motivazioni della sentenza del giudice Raimondo Mesiano - che si preannunciano piuttosto corpose - i legati della Fininvest si stanno attrezzando per evitare che venga data esecuzione al risarcimento. Così, prima di presentare il ricorso vero e proprio gli avvocati della società di via Paleocapa, dovrebbero presentare alla Corte d'Appello civile un'istanza per chiedere di sospendere l'esecutività della sentenza con "buone argomentazioni in punto di diritto". Poi, quando nei prossimi giorni saranno pubblicate le motivazioni della sentenza, si passerà alla fase due: ovvero al ricorso in Appello e all'impugnazione della condanna generica al risarcimento a Cir dei danni non patrimoniali che, come ha disposto il Tribunale di Milano, dovranno essere liquidati in un altro giudizio.
"La sentenza del giudice unico del Tribunale di Milano - ha commentato il professore Romano Vaccarella, già membro della Corte Costituzionale, che assiste la Fininvest - sembra abbia voluto eludere il nodo della causa: non potendo dire che il contenuto della sentenza che diede torto alla Cir è stato frutto di corruzione, riconosce un abnorme risarcimento per la perdita della possibilità di un processo imparziale". Nel dispositivo della sentenza, il giudice Mesiano ha fatto riferimento al "danno dalla perdita di chance di un giudizio imparziale" subito dalla Cir per il fatto che Fininvest, per mezzo di Cesare Previti, abbia corrotto il giudice della Corte d'Appello Vittorio Metta affinché annullasse il Lodo Mondadori. Secondo Vaccarella se anche fosse vero che la sentenza del 2001 è stata "viziata" (ovvero inficiata dalla corruzione) "sia la Corte d'Appello di Milano, sia la Corte di Cassazione, non hanno mai detto che il contenuto di quella sentenza era frutto della corruzione".
(5 ottobre 2009)
3 commenti:
Miserabili, pensare che Berlusconi e De Benedetti si sono divisi tutti i soldi degli italiani, con la buffonata del CDB Web Tech fondo salvaimprese, truffando il famoso popolo bue di comune accordo, poi l'Impregilo dove De Benedetti insieme alla società IGLi sono i maggiori azionisti, e sappiamo bene che l'IGLI fa capo alla banca di Lodi, inutile spiegare a chi appartiene quella banca.
Ora le jene si stanno azzannando fra loro ? In tutto questo la più grande vigliaccata l'ha fatta la sinistra accogliendo De Benedetti come un grande idealista...che schifo!
ACCIDENTI COME SEI DOCUMENTATA!
SIA BEN CHIARO, IO NON ACCETTO COMMENTI CHE RICHIAMANO LINK DAL SITO L'OCCIDENTALE.
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