28 Ottobre 2009
Antonio Di Pietro
Oggi alle ore 15:00 abbiamo rivolto un'interrogazione parlamentare in tema di localizzazione dei siti per la costruzione di impianti nucleari e per lo smaltimento delle scorie radioattive. Riporto di seguito la domanda, posta dall'Onorevole Anita Di Giuseppe, la risposta del Ministro Elio Vito e la mia replica.
La domanda
Anita Di Giuseppe: Signor Presidente, la legge 23 luglio 2009, n. 99, prevede il ripristino dell'intera produzione di energia nucleare e delega solo il Governo a decidere i criteri per l'individuazione dei siti delle future centrali nucleari, in intesa solo con la Conferenza unificata. Sebbene il Governo smentisca l'esistenza ad oggi di una mappa già definita dove ubicare gli impianti nucleari e di smaltimento delle scorie, si è diffusa la notizia di una lista stilata da incaricati del Governo che conterrebbe il nome di dieci siti ospitanti, vale a dire Monfalcone, Scanzano Jonico, Termoli, Palma, Oristano, Chioggia, Caorso, Trino Vercellese, Montalto di Castro e Termini Imerese.
Il gruppo dell'Italia dei Valori intende sapere se il Governo possa confermare o smentire questa notizia, visto che tra i criteri di esclusione ai fini dell'individuazione dei siti dovrebbero, peraltro, essere tenute in debita considerazione sia la vocazione turistica di una determinata area, sia l'eventuale presenza sullo stesso territorio di industrie o di impianti di produzione energetica.
Inoltre, vogliamo sapere attraverso quali procedure si prevede di coinvolgere, nella massima trasparenza, le popolazioni e gli enti locali interessati su un argomento così rilevante.
La risposta
Elio Vito: Signor Presidente, ringrazio il gruppo dell'Italia dei Valori che consente al Governo di fornire alcuni chiarimenti, spero esaustivi, su una questione di grande interesse per l'opinione pubblica. L'interrogazione, infatti, riguarda i criteri di localizzazione dei siti ospitanti impianti nucleari e per lo stoccaggio delle scorie radioattive. A tal proposito, preciso che la delega contenuta all'articolo 25 della cosiddetta legge sviluppo, un importante provvedimento varato recentemente dal Parlamento, definisce principi e criteri direttivi per l'emanazione dei decreti che definiranno i dettagli relativi alle diverse fasi del programma nucleare del nostro Paese. Il Governo, pertanto, è delegato a definire i criteri per la localizzazione degli impianti e non già a stilare elenchi di alcun tipo. Questo credo che sia importante da precisare rispetto alla prima richiesta dell'onorevole.
La specifica definizione di siti è competenza di una successiva attività, di tipo anche autorizzativo, che sarà sviluppata nel rigoroso rispetto delle modalità fissate dalla legge, previa verifica della strettissima rispondenza delle caratteristiche tecniche dello specifico progetto ai requisiti di sicurezza prefissati. La richiamata delega del Governo sarà esercitata, tra l'altro, attraverso la determinazione di elevati livelli di sicurezza dei siti, anche al fine di tutelare la salute della popolazione e l'ambiente. A tal proposito, si può assicurare che le decisioni in merito - e questo è il secondo aspetto del quesito posto - saranno assunte attraverso il previsto coinvolgimento e il necessario consenso anche dei soggetti interessati a livello territoriale. Il Governo, infatti, è consapevole che una mancata e larga condivisione delle scelte può comportare seri ostacoli al cammino del programma nucleare nazionale.
D'altro canto, i richiamati decreti legislativi dovranno essere adottati previa acquisizione non solo del parere della competenti Commissioni parlamentari ma, come è stato ricordato, anche del parere della Conferenza unificata. Infatti, è la stessa «legge sviluppo» a stabilire espressamente che tale autorizzazione sia rilasciata su istanza del soggetto richiedente, previa intesa con la Conferenza unificata. La Conferenza unificata, è bene ricordarlo, rappresenta la sede istituzionale idonea per affrontare le problematiche territoriali specifiche. In essa infatti, come è ben noto agli onorevoli interroganti, trovano rappresentanza non solo le regioni ma anche le province e i comuni che saranno eventualmente ed evidentemente interessati dalle procedure autorizzatorie che ho richiamato dalla legge.
La replica
Antonio Di Pietro: Signor Ministro, mi meraviglio di lei! Anche lei ci si mette a dire bugie come il suo Presidente del Consiglio? L'articolo 25 prevede il semplice parere della Conferenza unificata che dirà quel che gli pare e piace, ma il provvedimento non ha bisogno del parere obbligatorio e vincolante della Conferenza unificata. Quindi, di fatto il Governo deciderà da solo, tant'è vero che più della metà delle regioni hanno già fatto ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione (tanto per chiarire i fatti).
In secondo luogo, noi dell'Italia dei Valori denunciamo la scelta scellerata ed omicida di questo Governo di riprendere la costruzione delle centrali nucleari. Perché? È omicida in quanto attenta alla salute, attenta all'ambiente, attenta ai territori, ed è scellerata perché è costosa. Costa troppo e, per quando sarà fatta, le centrali di terza generazione saranno obsolete rispetto agli studi che stanno portando a quelle di quarta generazione. Inoltre, l'uranio è talmente ridotto a poca quantità che costerà sempre di più e quindi il costo sarà sempre maggiore. Inoltre, è contro la volontà popolare perché nel 1987 il popolo italiano ha detto che non vuole le centrali nucleari.
La nostra proposta è di utilizzare quelle risorse e quel tempo per sviluppare energie alternative e tra queste l'energia solare, l'energia eolica, le biomasse, la geotermica, insomma tutte quelle energie che possono fare meglio, a minor costo e a minor rischio salute. Ma questo comporterebbe meno guadagni per le solite lobby che questo Governo sta tutelando.
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