ISTANBUL (5 ottobre) - Misure di rimpatrio dei capitali, come quella approvata di recente dall'Italia, «se si ripetono, sono a lungo termine dannose, perché impediscono la formazione di una base di gettito fiscale stabile». Lo ha detto a Radiocor Moritz Kraemer, responsabile della divisione di S&P rating sovrani in Europa e mercati emergenti europei. «L'abbiamo già visto in passato - commenta l'analista - è l'ultimo di una serie di misure in questo senso e ogni volta si è detto che era l'ultima volta. A breve termine sono misure che portano un gettito anche considerevole, ma nel lungo periodo danneggiano la credibilità del Fisco rischiando di far diventare strutturali i problemi».
Con uno scudo fiscale ogni tre anni, continua Kraemer «per il contribuente diventa più redditizio aspettare il prossimo scudo che non pagare le tasse». Si tratta di una «pioggia benefica» nel breve termine che «nel lungo termine, e i Governi devono pensare nel lungo termine, non porta nessun vantaggio».
«Fortunatamente - dice ancora Kraemer - il Governo italiano, durante la crisi, ha avuto il buon senso di resistere alla tentazione di varare pacchetti anti-crisi più ampi perché gli spazi non ci sono» e può continuare a farlo anche in futuro, perché, dal punto di vista politico, i numeri danno all'Esecutivo «una posizione di tutta comodità» con un'opposizione che «non è in grado di metterlo allo strette». Il vero problema dell'Italia «è la mancanza di una continuità nelle politiche. Si prendono decisioni sulle riforme che poi non vengono messe in pratica o addirittura si torna indietro», sottolinea l'analista, ricordando tutta quella parte della riforma Dini che doveva agganciare l'età pensionabile a coefficienti che tenessero conto dell'andamento demografico e che è rimasta inattuata per anni per poi essere ripresa nel decreto-anticrisi di questa estate. «Negli anni '90 - conclude Kraemer - sotto la pressione di una possibile crisi debitoria, l'Italia è riuscita a muoversi in fretta e bene, forse lo farà in futuro se le pressioni aumenteranno».
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