venerdì 30 ottobre 2009

«Su di me uno squallido vociare»


«Questo vociare è uno squallore vergognoso. Ma vi giuro che il primo che scrive una riga fuori posto, o che solo lascia intendere qualcos'altro, lo trascino in tribunale». Maurizio Gasparri non ci sta. E dalle pagine de Il Giornale mette a tacere le voci e le «malignità», come scrive il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, su un suo possibile coinvolgimento nell scandalo che ha travolto Marrazzo. Se il capogruppo del Pdl al Senato è al centro del gossip e dei pettegolezzi, spiega Il Giornale, è anche per le voci su un suo presunto coinvolgimento in una retata antitrans a Roma, nel '96. I «cicalecci» però, sottolinea Chiocci nel suo articolo, nascono dalla coincidenza che 15 anni fa Gasparri abbia vissuto con la famiglia in via Gradoli e da un episodio accaduto nel '96 e raccontato a tutti dallo stesso senatore.

L'EPISODIO DEL '96 E IL RACCONTO DEL SENATORE - Secondo la ricostruzione del quotidiano di Feltri, confermata al giornale dal diretto interessato nella primavera del 1996 l'ormai ex sottosegretario agli Interni «venne invitato al Circolo del Polo, nella zona sportiva dell'Acqua Acetosa, che a quei tempi e anche in questi) la sera pullulava di donne o uomini in vendita con perizoma e calze a rete». La moglie di Gasparri arrivò all'appuntamento in auto, in compagnia di Italo Bocchino poiché il marito, attardatosi per questioni di partito, le disse che l'avrebbe raggiunta di lì a poco. Gasparri arrivò però con molto ritardo perché, qualche minuto prima, una pattuglia di carabinieri s'era incuriosita dall'indugiare a singhiozzo di una Fiat Punto fra i viali dell'Acqua Acetosa. Gasparri si qualificò e spiegò che stava facendo su e giù lungo quei viali pieni di circoli sportivi perchè non conosceva l'esatta ubicazione del Circolo del Polo e a causa della scarsa illuminazione, non riusciva a trovare l'ingresso. Chiarito l'equivoco, Gasparri trovò la strada giusta e arrivò a destinazione. «Una volta al tavolo Gasparri ha sbandierato ai quattro venti l'episodio - prosegue il quotidiano - fors'anche per giustificarsi dell'inqualificabile ritardo: "Ahò, ma lo sapete? M'hanno fermato i carabinieri qua vicino. Pensa se passava qualcuno e me vedeva, poteva pensá che annavo coi trans!"».

30 ottobre 2009