lunedì 23 novembre 2009

D'Alema bocciato, colpa di Berlusconi»


D'Alema era il candidato ufficiale dei socialisti europei e se la sua nomina a responsabile della politica estera della Ue non è andata in porto, a vantaggio della britannica Catherine Ashton, la colpa è del premier italiano Silvio Berlusconi. Che non avrebbe sostenuto ufficialmente la candidatura dell'ex vicepremier e che anzi avrebbe espressamente chiesto ad alcuni capi di governo conservatori di fare di tutto per affossarne la nomina. A sostenerlo è il capogruppo dei socialisti europei, il tedesco Martin Schulz, in un'intervista a Repubblica, ma le sue parole scatenano ora le reazioni del centrodestra italiano che le bollano come «bugie».

«E' davvero fuori dal mondo - fa notare il sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi e del governo - che l'onorevole Schulz tenti di addossare al governo italiano la responsabilità della mancata nomina di D'Alema quando invece tutti, compreso Schulz, sanno bene che la scelta è stata determinata dal Partito socialista europeo». Rincara la dose il ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo cui è proprio Schulz «il vero autore del fallimento di D'Alema: le sue sono bugie e tutta l'Europa lo sa». Causa della mancata elezione dell'ex leader diessino, secondo Martin Schulz, è invece la mancata candidatura da parte del governo italiano, che «non ha mai proposto il nome di D'Alema». «In fondo - ha fatto notare il capogruppo del Pse - la scelta delle nomine spetta ai governi. E D'Alema non aveva un governo che lo sostenesse. Al contrario. Mi risulta che Berlusconi abbia contattato alcuni primi ministri conservatori per chiedere di far cadere la candidatura di Massimo dicendo: non mettetemi in condizione di dover dire di sì a D'Alema. Mi risulta che si sia espresso così anche alla cena di berlino in occasione dell'anniversario della caduta del Muro».

Il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, dice di Schulz che «non ha ritegno» e sostiene che «le faide interne al suo partito e lui stesso sono state le cause uniche della bocciatura di D'Alema». «Si vergogni di quello che dice e la smetta di nascondere il dramma che sta vivendo la sinistra europea accusando chi in questa vicenda ha agito con lealtà. Le istituzioni italiane hanno sostenuto la candidatura di D'Alema e anche chi aveva qualche dubbio ha condiviso questa scelta, pur nella certezza che a parti rovesciate non si sarebbe fatto lo stesso». E il suo omologo della Camera, Fabrizio Cicchitto, aggiunge: «Non condivido molte delle posizioni dell'on D'Alema, ma tra i possibili candidati alla carica di Alto rappresentante della politica estera dell'Ue il suo nome era certamente il più qualificato e per questo il governo italiano ha fatto tutto il possibile per conseguire la sua nomina. Non altrettanto hanno fatto i socialisti europei».


23 novembre 2009

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