venerdì 20 novembre 2009

NAPOLITANO: PARLAMENTO IN DIFFICOLTÀ


SI PARLA DI UN MESSAGGIO ALLE CAMERE.
CRITICHE ANCHE AI “PRODOTTI LEGISLATIVI”
di Wanda Marra


“È chiaro che oggi ci sono in Parlamento grosse difficoltà". Lontano dai palazzi, da Smirne, in Turchia, ma poco prima di ripartire per l’Italia, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dà un giudizio netto e pesante sull’attività e i risultati del Parlamento italiano. Sono difficoltà che riguardano “l'operosità, la densità e la bontà dei prodotti legislativi”. Il capo dello Stato non aveva voluto commentare le dichiarazioni del presidente del Senato, Renato Schifani, che aveva ventilato l’ipotesi di elezioni anticipate. Ma riaffermando la centralità del Parlamento e pur premettendo che una valutazione sul lavoro parlamentare spetta a osservatori, commentatori "e anche al presidente della Repubblica, con le cautele dovute", Napolitano interviene sul lavoro delle Camere, non con una presa di posizione esplicita sulla situazione politica italiana, ma con una critica circostanziata molto dura: 'Io rispetto l'autonomia del Parlamento, le difficoltà che incontrano i presidenti delle assemblee parlamentari per farle funzionare e per rendere il lavoro più efficace e spedito, ma con la massima attenzione per tutti i diritti della minoranza e per tutte le proposte delle opposizioni. È chiaro che oggi ci sono grosse difficolta' in questo senso”. E avverte, annunciando evidentemente un futuro messaggio alle Camere: “Mi riservo di intervenire ancora su questo tema”. Nel giorno in cui la maggioranza si ricompatta ufficialmente (e temporaneamente, almeno stando alle modalità dello “stop and go” che ha caratterizzato questi ultimi mesi) con le parole di Schifani che chiude il cerchio che lui stesso aveva aperto ("La maggioranza è coesa, lo ha detto il premier, si va avanti senza voto"), insomma, il Quirinale in qualche modo prende atto, non senza però sottolineare con forza il fatto che in questo modo il lavoro parlamentare non va. In questi giorni, Napolitano ha volutamente evitato di parlare con Schifani e ha anche smentito i giornali che gli avevano attribuito indignazione, piuttosto che inquietudine: "Mi avete descritto sorpreso, stupito, irritato, ossessionato dai lanci di agenzia, scandagliando il mio stato d’animo con strumenti misteriosi. Qualcuno ha scritto che siamo stati intenti in colloqui notturni. A me pare che abbiamo dormito sonni tranquilli". Ma a questo punto fa anche capire che la questione non finisce qui: “Quando sono in missione fuori dall'Italia non commento la politica italiana. Quando rientrerò in Italia ascolterò, può darsi anche che veda il presidente del Senato”. Sulle tensioni nella maggioranza rimanda la palla al legittimo destinatario: la Lega non apprezza la linea del governo sull'adesione della Turchia alla Ue e continua la sua accesa battaglia politica contro gli immigrati clandestini? “Se in una coalizione di governo c'e' una forza che se ne va per altre parti, bisogna chiedere al presidente del Consiglio”. Napolitano poi interviene anche sulle riforme: "Non so se ci siano novità - dice - ma mi sembra che qualcosa si muova". Affermazione che sembrerebbe anche un modo indiretto per dire che la legislatura deve continuare.
E intanto ieri sulle questioni politiche in campo sono intervenuti anche il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il presidente della Fiat, Luca di Montezemolo che invitano il governo a lavorare contro la crisi, giudicando "una follia" il ricorso alle urne. Dice la Marcegalia: “Andare a elezioni anticipate sarebbe un atto irresponsabile, a maggior ragione perché abbiamo un Governo con un'ampia maggioranza". E Montezemolo, che per la prima volta prende posizione nettamente sulla riforma della giustizia che non deve essere varata, dice, "per far piacere a qualcuno", sull'onda dei "problemi personali" del presidente del Consiglio. No anche alle elezioni anticipate: il Governo deve "andare avanti, fare le riforme, perché altrimenti la gente non capirebbe". Mentre definisce il clima politico di questi giorni: "desolante, da curva Sud, incapace di una visione".

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