Pesante, malata e per giunta letale. È l’aria che respirano i lodigiani, insieme, naturalmente ai loro vicini di casa lombardi.
Dopo che per ben 11 giorni consecutivi il Pm10 non ha dato tregua ai polmoni dei cittadini, superando di gran lunga la soglia di attenzione, gli scienziati hanno scritto nero su bianco che le polveri sottili contribuiscono a far crescere il rischio di mortalità. Se si considerano i decessi per cause naturali, il solo Pm 10 provoca in media un aumento del rischio di morte dello 0,69 per cento per ogni incremento di concentrazione nell’aria di 10 microgrammi per metro cubo.
Queste informazioni sono contenute nella pubblicazione conclusiva del “Progetto EpiAir”, uno studio aggiornato sugli effetti che l’inquinamento atmosferico esercita sulla salute.
La ricerca, che riguarda 10 città italiane e prende in considerazione il livello dello smog tra il 2001 e il 2005, sarà pubblicata come supplemento alla rivista «Epidemiologia & Prevenzione». Promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e coordinato da Francesco Forastiere del Dipartimento di epidemiologia del Ssr della Regione Lazio, il progetto è frutto della collaborazione scientifica di diversi ricercatori italiani nel quadro di progetti promossi a livello nazionale. «Dallo studio emerge che la popolazione italiana continua a essere esposta a tossici ambientali - spiega Forastiere - e che l’inquinamento atmosferico urbano, in gran parte originato dal traffico veicolare, si conferma ancora oggi come un problema ambientale di assoluta rilevanza per la salute pubblica nelle città italiane». Una notizia che molto probabilmente non stupirà i lodigiani, ma che dovrebbe farli preoccupare. Perché, a proposito di traffico, le auto ecologiche (metano/gpl/elettriche) rappresentano solamente il 5 per cento.
I dati sono stati elaborati da Assicurazione.it, a quanto pare i lodigiani al volante riescono a fare peggio persino della metropoli milanese, dove addirittura stanno iniziando ad aumentare le auto elettriche in circolazione. Sul fronte polveri sottili, il fatto che il numero degli “sforamenti” diminuisca con gli anni, non è una grande consolazione. Soprattutto perché Lodi resta una delle province più “fuorilegge” in assoluto. Nel 2007 la “sottile linea rossa” è stata superata la bellezza di 134 volte, nel 2008 gli “sforamenti” sono passati a 92.
Per quanto riguarda il 2009, fino a questo momento l’inquinamento ha oltrepassato la soglia per 80 giorni, ma per stilare un bilancio completo manca ancora un mese. I ricercatori che in questi ultimi anni si sono occupati della qualità dell’aria hanno cercato di valutare impatto e benefici delle misure messe in atto per ridurre lo smog.
Nonostante alcuni interventi come l’Ecopass, le macchine che sfrecciano sulle strade sono sempre più numerose: i provvedimenti sono attuati solo con grandi difficoltà, allo stesso tempo si registra una carenza di controlli.
Greta Boni
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