“Una grande sorpresa”. Così Nicola Cosentino, il candidato governatore della Campania del Pdl fermo ai box causa ordinanza di arresto in discussione alla Camera, ha definito la solidarietà espressagli da Fabio Benincasa, capogruppo del Pd al comune di Napoli. Solidarietà davvero sorprendente, in effetti. Dettata dalla cultura garantista del 43enne avvocato che in una nota diffusa due giorni prima della firma del gip sul provvedimento afferma: “Nessuno si chiede se per caso Cosentino non sia innocente a quanto gli viene contestato solo a mezzo stampa e soprattutto chi dovrà risarcirlo in tale ipotesi”. Prosegue Benincasa: “Nel recente passato ho visto troppi uomini distrutti politicamente e messi al pubblico ludibrio dal clamore massmediologico di inchieste che poi si sono rivelate inconsistenti e la triste scomparsa di Nugnes (ex assessore di Napoli suicidatosi un anno fa, poche settimane prima degli arresti per l’affaire Romeo, ndr) ha costituito un precedente sul quale tutti i garantisti dovrebbero riflettere”. Il comunicato forse non sarà piaciuto al neosegretario regionale del Pd Enzo Amendola, che da tempo chiede le dimissioni di Cosentino dal governo per il suo fardello di presunte collusioni con la camorra, e ha in agenda un incontro con Roberto Saviano per coinvolgerlo nella partita delle elezioni regionali. Benincasa nel 2006 è stato eletto in quota Margherita con 2523 preferenze ed è diventato capogruppo il 31 marzo scorso, defenestrando il bassoliniano Antonio Borriello al termine di un durissimo scontro interno tra ex Dl ed ex Ds. Il suo nome ricorre tra le indiscrezioni sulla nuova giunta che il sindaco Iervolino si accinge a varare. Ha emesso il comunicato pro Cosentino il giorno dopo il titolo del Roma, edito dal pidiellino Italo Bocchino, che sparava in prima pagina la richiesta di arresto del sottosegretario all’Economia. Una forma di solidarietà preventiva del nemico, mentre Cosentino doveva guardarsi dal fuoco amico.
lunedì 16 novembre 2009
Solidarietà preventiva dal Pd Benincasa
“Una grande sorpresa”. Così Nicola Cosentino, il candidato governatore della Campania del Pdl fermo ai box causa ordinanza di arresto in discussione alla Camera, ha definito la solidarietà espressagli da Fabio Benincasa, capogruppo del Pd al comune di Napoli. Solidarietà davvero sorprendente, in effetti. Dettata dalla cultura garantista del 43enne avvocato che in una nota diffusa due giorni prima della firma del gip sul provvedimento afferma: “Nessuno si chiede se per caso Cosentino non sia innocente a quanto gli viene contestato solo a mezzo stampa e soprattutto chi dovrà risarcirlo in tale ipotesi”. Prosegue Benincasa: “Nel recente passato ho visto troppi uomini distrutti politicamente e messi al pubblico ludibrio dal clamore massmediologico di inchieste che poi si sono rivelate inconsistenti e la triste scomparsa di Nugnes (ex assessore di Napoli suicidatosi un anno fa, poche settimane prima degli arresti per l’affaire Romeo, ndr) ha costituito un precedente sul quale tutti i garantisti dovrebbero riflettere”. Il comunicato forse non sarà piaciuto al neosegretario regionale del Pd Enzo Amendola, che da tempo chiede le dimissioni di Cosentino dal governo per il suo fardello di presunte collusioni con la camorra, e ha in agenda un incontro con Roberto Saviano per coinvolgerlo nella partita delle elezioni regionali. Benincasa nel 2006 è stato eletto in quota Margherita con 2523 preferenze ed è diventato capogruppo il 31 marzo scorso, defenestrando il bassoliniano Antonio Borriello al termine di un durissimo scontro interno tra ex Dl ed ex Ds. Il suo nome ricorre tra le indiscrezioni sulla nuova giunta che il sindaco Iervolino si accinge a varare. Ha emesso il comunicato pro Cosentino il giorno dopo il titolo del Roma, edito dal pidiellino Italo Bocchino, che sparava in prima pagina la richiesta di arresto del sottosegretario all’Economia. Una forma di solidarietà preventiva del nemico, mentre Cosentino doveva guardarsi dal fuoco amico.
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LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: C'E' O CI FA'?
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