sabato 7 novembre 2009

“UN’ESPRESSIONE FU TOLTA SU NOSTRO CONSIGLIO”


Giampiero Gramaglia da Saluzzo, profondo cuneese, è un uomo d’onore e dopo trent’anni di carriera non rivelerebbe mai il contenuto di ciò che ha consigliato alla signora Veronica Lario in Berlusconi di non dire. Ma non ci sta a passare per un giornalista pavido, che non se la sente di riportare “espressioni forti” della moglie del premier, che però “nulla avrebbero aggiunto alla sostanza di quello che, piaccia o non piaccia, è e resta uno scoop”. Oggi Gramaglia non è più il direttore dell’Ansa, ma insegna giornalismo ai ragazzi.
Allora, Gramaglia, qual è la frase che lei ha consigliato di omettere o di ritrattare?
“Non mi sembra corretto dirlo, visto che la signora, accettando il mio consiglio, al telefono ha poi ritenuto di non confermare quanto aveva scritto nella email inviataci. Avrebbe potuto esporla inutilmente a una querela, visto che il contenuto delle sue dichiarazioni era già sufficientemente chiaro. Lo scoop c’era già tutto e la dimostrazione è che a sette mesi di distanza siamo ancora qui a parlarne”.
Allora poi fu la signora Berlusconi a convincersi che quella frase sarebbe stata troppo forte?
“Certo. E lo dimostra il fatto che due giorni dopo, quando ha concesso l’intervista a “Repubblica”, ha confermato tutto il resto ma non ha utilizzato quell’espressione”.
E come mai, quel pomeriggio, trascorrono circa sei ore da quando vi arriva la mail a quando esce il take dell’Ansa?
“Perché siamo riusciti a parlare al telefono con la signora Veronica solo verso le nove e mezza di sera. Infatti, lei ci spiegò che era stata impegnata tutto il pomeriggio con un nipotino.
F.Bon.

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