martedì 8 dicembre 2009

Il lato oscuro della finanziaria: tutte le norme della nuova stesura


L’ultimo atto di forza è avvenuto poche ore fa, nella mattinata di oggi, presso la Commissione Bilancio alla Camera: la maggioranza ha approvato il maxi-emendamento di riscrittura della Legge Finanziaria per il 2010 [PDF], archiviando in blocco l’intero pacchetto di provvedimenti discussi fino ad allora, emendamenti di maggioranza ed opposizione compresi. Un inedito (ed anomalo) "voto di fiducia" imposto alla Commissione.

La precedente bozza [PDF], dal bassissimo profilo operativo, è stata ristrutturata radicalmente, comportando l’aggiunta di ben 195 commi sui 250 totali che ora compongono il centrale articolo 2. Le novità non sono poche e saranno sicuramente destinate a far discutere parecchio.

In attesa che la stampa nazionale descriva il provvedimento più importante dell’intera attività parlamentare, è possibile studiare in anteprima i provvedimenti più imponenti dell’intero pacchetto.

Nessuna proposta in tema di sostegno ai redditi familiari, alle forme di lavoro precario o alle attività di ricerca sembra apparire all’interno di questo provvedimento che, in virtù della scarsa incisività, non si fa difficoltà a definire "osserva-crisi". Le poche novità consistenti, eccezion fatta per gli incentivi all’assunzione dei disoccupati di lunga data, appartengono alla sempreverde categoria dei tagli alla spesa pubblica.

Comma 47 (confermato dalla precedente versione): possibilità di vendita, previa pubblica gara d’asta, delle proprietà sottratte alla mafia in virtù della legge 575 del 31 maggio 1965 [PDF]. Tutti i beni mafiosi non impiegabili per attività sociali o statali verranno esposti al rischio del riacquisto da parte dei vecchi proprietari.

Comma 118-bis: 8,3 miliardi di euro di tagli in 3 anni dal fondo a sostegno degli interventi urgenti (istituito lo scorso aprile), con priorità al settore dell’istruzione e degli eventi celebrativi.

Il 9 aprile 2009, dopo l’ingente quantità di tagli all’istruzione pubblica decisi lo scorso anno con la legge 133/08 il goverrno con la legge 33/09, dava vita a questo fondo destinato ai provvedimenti economici impellenti (con priorità all’istruzione pubblica, una sorta di "legge-gambero"), con una base operativa di 400 milioni di euro. Il 23 novembre scorso, attraverso il DL 168/09, incrementava il fondo di 3,716 miliardi di euro. Oggi, appena due settimane dopo, il governo decurta dal fondo 3,690 miliardi di euro. Il fondo è, ora, praticamente azzerato. I tagli si estenderanno nei prossimi anni, attraverso la sottrazione di 1,4 miliardi nel 2011 e 2,5 miliardi nel 2012.

Comma 118-bis: taglio di 120 milioni di euro per l’anno 2010 dal "Fondo per la competitività e lo sviluppo".

Comma 119: agli ammortizzatori in deroga previsti dalla legge 2/2009 (art. 19, comma 2) per i contratti CO.CO.CO. viene imposto un limite massimo di beneficio pari a 4 mila euro annui (si passa dal 10% del reddito senza limiti al 30%, ma con limite di 4 mila euro annue).

Comma 132: ripristino del Contratto di somministrazione di lavoro (il cosiddetto lavoro interinale) anche per le forme di lavoro a tempo indeterminato.

Comma 158: Ripristino della "Banca del Mezzogiorno SpA", stralciata dal provvedimento durante la precedente discussione in Senato. Il provvedimento prevede l’istituzione di un nuovo istituto di credito a partecipazione pubblica minoritaria, con la presenza di soci da raccogliere tra imprenditori, istituti di credito e società finanziarie in genere. Nessuna esplicita direttiva operativa particolare, ma solo l’intenzione di massima di garantire mutui e prestiti alle piccole attività imprenditoriali del meridione. Entro 5 anni avverrà la cessione totale delle quote pubbliche ai privati.

Comma 176: riduzione dei fondi per i comuni di 12, 86 e 112 milioni di euro per il prossimo triennio in virtù della riduzione dei consiglieri comunali, degli assessori e dei fondi alle comunità montane. I fondi aggiuntivi andranno a finanziare il fondo per la scuola, ma verranno però decurtati per lo spostamento a giugno della ripresa dei tributi per L’Aquila.

Comma 191: ripristino immediato del pagamento dei tributi per le popolazioni terremotate. Pagamento degli arretrati a partire da giugno 2010 per il 100% del dovuto ed in 60 rate (40% del dovuto e in 120 rate per le popolazioni di Umbria e Marche nel 1997).

Comma 235: stanziamento di 300 milioni per la messa in sicurezza antisismica delle scuole. La legge che istituisce il fondo per tale scopo (169/08, articolo 7-bis) prevede una quota d’investimento pari al 5% dell’ammontare complessivo previsto per il Piano delle Infrastrutture Strategiche[PDF] allegato al DPEF.

Il totale delle risorse impegnate per le opere del Piano Infrastrutture ammontano però a ben 31,589 miliardi di euro. Le risorse stanziate per le scuole (300 milioni) costituiscono meno dell’1%.

Ben peggiore il conto basato sulle spese totali previste nell’allegato infrastrutture del DPEF: 487 milioni di euro il costo per il piano scolastico a fronte degli oltre 116 miliardi di euro del piano infrastrutturale complessivo (Mose, Ponte sullo Stretto, TAV). La componente scolastica, in questo caso, si riduce sensibilmente allo 0,4% del totale.

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