"Nel nostro Paese c'è 'un diavolo' al governo che pensa di usare le istituzioni solo per farsi gli affari suoi". Antonio Di Pietro affida al suo blog "la sua lettera a Gesu Bambino". Una missiva che chiama in causa, senza citarlo esplicitamente Silvio Berlusconi. E' lui il diavolo che "vuole addirittura cambiare la Costituzione perchè nella Carta non è previsto che lui non può essere processato" e che "non vuole essere processato". "Però lui questo lo chiama dialogo - continua Di Pietro - E, come tu sai, caro Gesù Bambino, capita spesso che qualcuno abbocchi e dica: 'Vabbe' andiamo a dialogare. Te lo immagini? Ricordi la storia di cappuccetto rosso? Avrebbe mai potuto dialogare con il lupo cattivo?". In pratica un messaggio esplicito al Pd. Di Pietro conclude: "Ecco la preghiera che ti faccio, caro Gesù Bambino: l'anno prossimo mettici in condizione di liberarci politicamente, attraverso l'esercizio democratico del voto, di questo diavolo al governo".
Dialogo e riforme, il punto è sempre quello. Berlusconi, che ieri ha avuto uno scambio di idee con Giorgio Napolitano, vorrebbe un'agenda per le riforme da definire con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Magari ripartendo dalla bozza Violante. "Siamo pronti al dialogo con l'opposizione. Se la sinistra è pronta stavolta, se sono rose fioriranno..." afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Ottimista il presidente del Senato Renato Schifani: "Ce la faremo. Noi chiudiamo questo anno in un clima diverso rispetto a quello di qualche settimana orsono".
Ma il Pd è cauto. "Sulle riforme occorre lavorare con determinazione - dice lo stesso Violante - senza però tenere troppo alte le aspettative perchè quando le vele sono troppo gonfie poi si possono sgonfiare rapidamente". Mentre Bersani fissa alcuni paletti: "La maggioranza ritiri le leggi ad personam con cui si appresta a occupare il Parlamento e si può iniziare a discutere". Chiude il ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Mi auguro che le aperture di Bersani, confermate anche oggi da Violante, non inciucesche ma per un confronto in Parlamento su cose concrete, siano la strada giusta".
(23 dicembre 2009)
Dialogo e riforme, il punto è sempre quello. Berlusconi, che ieri ha avuto uno scambio di idee con Giorgio Napolitano, vorrebbe un'agenda per le riforme da definire con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Magari ripartendo dalla bozza Violante. "Siamo pronti al dialogo con l'opposizione. Se la sinistra è pronta stavolta, se sono rose fioriranno..." afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Ottimista il presidente del Senato Renato Schifani: "Ce la faremo. Noi chiudiamo questo anno in un clima diverso rispetto a quello di qualche settimana orsono".
Ma il Pd è cauto. "Sulle riforme occorre lavorare con determinazione - dice lo stesso Violante - senza però tenere troppo alte le aspettative perchè quando le vele sono troppo gonfie poi si possono sgonfiare rapidamente". Mentre Bersani fissa alcuni paletti: "La maggioranza ritiri le leggi ad personam con cui si appresta a occupare il Parlamento e si può iniziare a discutere". Chiude il ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Mi auguro che le aperture di Bersani, confermate anche oggi da Violante, non inciucesche ma per un confronto in Parlamento su cose concrete, siano la strada giusta".
(23 dicembre 2009)
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