Niente primarie del Pd in Campania, dal momento che c'è un solo candidato alle Regionali: è Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, che ha il sostegno di Verdi e Alleanza per l'Italia. Sabato mattina Riccardo Marone, attuale assessore al Turismo della Regione Campania ed ex sindaco di Napoli, ha rinunciato alla corsa auspicando di trovare «una candidatura condivisa». Ma il centrosinistra si spacca sul nome del primo cittadino di Salerno. L'Italia dei Valori, con Di Pietro che parla di «scelta isolazionista che non possiamo accettare». Paolo Ferrero (Federazione della sinistra) parla di «una vera e propria farsa». Ora bisognerà capire se De Luca otterrà il via libera definitiva da quella parte del suo stesso partito, legata al governatore uscente Antonio Bassolino, che lo ha sempre avversato.
ALLEANZA E PROGRAMMA - In una nota, firmata dal segretario regionale del Pd Enzo Amendola, dal commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e dal coordinatore campano di Alleanza per l’Italia Bruno Cesario, viene spiegato che «sono state presentate le firme a sostegno di un unico candidato, Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. Per questo, in base alle regole statutarie le primarie non saranno svolte. Avendo scelto all’unanimità, nei rispettivi partiti, il metodo delle primarie di coalizione e preso atto dell’assenza di altre candidature, affidiamo a De Luca il compito di rappresentare la coalizione come candidato presidente». Pd, Verdi e Api si impegnano a lavorare con De Luca «all’ampliamento della coalizione e alla definizione programmatica di un’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali».
ITALIA DEI VALORI E PRC - Una scelta duramente criticata dall'Idv. «Ci dispiace che il Pd abbia deciso di correre in Campania con un candidato che non rappresenta la discontinuità - dice Antonio Di Pietro -. Ci auguriamo che questa scelta isolazionista venga rivista e che il Pd faccia un gesto di responsabilità ritirando questa proposta di candidatura. L'Idv non rinuncia alla possibilità di costruire una coalizione per battere le destre, ma se questo non sarà possibile per la Campania presenteremo un candidato presidente alternativo che rappresenti le istanze del territorio e sia bandiera di un nuovo modo di fare politica». Luigi De Magistris (Idv) fa appello alla questione morale: «De Luca è improponibile perché su di lui è in corso un processo su fatti delicatissimi. La questione morale non può partire da lui». Secondo Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della sinistra, «in Campania il Pd ha consumato una vera e propria farsa. L'unico nome rimasto in lizza è per noi improponibile, sia per le politiche attuate sia perché non rappresenta un segno di discontinuità con la gestione attuale della Campania. Così facendo - prosegue - il Pd si è assunto la responsabilità di rompere la coalizione». E Claudio Fava, coordinatore di Sinistra e Libertà: «La scelta del Pd su De Luca è sbagliata e perdente. Invece di unire il centrosinistra rischia di dividere definitivamente la coalizione e di regalare la regione alla destra».
«L'UDC NON VADA A DESTRA» - Sempre sul fronte delle alleanze Rutelli, chiudendo l'assemblea nazionale dell'ApI che si è svolta proprio a Napoli, ha fatto un appello all'Udc perché non si associ al Pdl: «All'Udc campano rivolgiamo un appello a non andare a destra, ma a lavorare a quella discontinuità di cui ha parlato il sindaco De Luca». Al momento sembra invece probabile un accordo a sostegno di Stefano Caldoro, che sabato ha incontrato il coordinatore e vicecoordinatore regionali del Pdl Nicola Cosentino e Mario Landolfi e i deputati Ciriaco De Mita e Domenico Zinzi, in rappresentanza dell'Udc. Una nota sottolinea che «si sono registrate significative convergenze sugli indirizzi politico-programmatici» e che la conclusione dell'accordo avverrà con la definizione del programma.
Redazione online
30 gennaio 2010
ALLEANZA E PROGRAMMA - In una nota, firmata dal segretario regionale del Pd Enzo Amendola, dal commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e dal coordinatore campano di Alleanza per l’Italia Bruno Cesario, viene spiegato che «sono state presentate le firme a sostegno di un unico candidato, Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. Per questo, in base alle regole statutarie le primarie non saranno svolte. Avendo scelto all’unanimità, nei rispettivi partiti, il metodo delle primarie di coalizione e preso atto dell’assenza di altre candidature, affidiamo a De Luca il compito di rappresentare la coalizione come candidato presidente». Pd, Verdi e Api si impegnano a lavorare con De Luca «all’ampliamento della coalizione e alla definizione programmatica di un’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali».
ITALIA DEI VALORI E PRC - Una scelta duramente criticata dall'Idv. «Ci dispiace che il Pd abbia deciso di correre in Campania con un candidato che non rappresenta la discontinuità - dice Antonio Di Pietro -. Ci auguriamo che questa scelta isolazionista venga rivista e che il Pd faccia un gesto di responsabilità ritirando questa proposta di candidatura. L'Idv non rinuncia alla possibilità di costruire una coalizione per battere le destre, ma se questo non sarà possibile per la Campania presenteremo un candidato presidente alternativo che rappresenti le istanze del territorio e sia bandiera di un nuovo modo di fare politica». Luigi De Magistris (Idv) fa appello alla questione morale: «De Luca è improponibile perché su di lui è in corso un processo su fatti delicatissimi. La questione morale non può partire da lui». Secondo Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della sinistra, «in Campania il Pd ha consumato una vera e propria farsa. L'unico nome rimasto in lizza è per noi improponibile, sia per le politiche attuate sia perché non rappresenta un segno di discontinuità con la gestione attuale della Campania. Così facendo - prosegue - il Pd si è assunto la responsabilità di rompere la coalizione». E Claudio Fava, coordinatore di Sinistra e Libertà: «La scelta del Pd su De Luca è sbagliata e perdente. Invece di unire il centrosinistra rischia di dividere definitivamente la coalizione e di regalare la regione alla destra».
«L'UDC NON VADA A DESTRA» - Sempre sul fronte delle alleanze Rutelli, chiudendo l'assemblea nazionale dell'ApI che si è svolta proprio a Napoli, ha fatto un appello all'Udc perché non si associ al Pdl: «All'Udc campano rivolgiamo un appello a non andare a destra, ma a lavorare a quella discontinuità di cui ha parlato il sindaco De Luca». Al momento sembra invece probabile un accordo a sostegno di Stefano Caldoro, che sabato ha incontrato il coordinatore e vicecoordinatore regionali del Pdl Nicola Cosentino e Mario Landolfi e i deputati Ciriaco De Mita e Domenico Zinzi, in rappresentanza dell'Udc. Una nota sottolinea che «si sono registrate significative convergenze sugli indirizzi politico-programmatici» e che la conclusione dell'accordo avverrà con la definizione del programma.
Redazione online
30 gennaio 2010
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