venerdì 5 febbraio 2010

Il popolo viola lancia il “No B. Day2” a Roma il 27 febbraio contro il legittimo impedimento



di Federico Mello


Un altro No Berlusconi Day. Questa volta contro il legittimo impedimento. Le pagine Facebook che hanno portato alla grande manifestazione viola del cinque dicembre, ieri hanno pubblicato tutte lo stesso annuncio: “Il popolo del No Berlusconi Day torna in piazza il 27 febbraio alle 14.30, a Roma, in Piazza del Popolo”. Se l’innesco della manifestazione di Piazza San Giovanni era stata la bocciatura del lodo Alfano, questa volta è il legittimo impedimento, la ventesima legge ad personam, che fa rompere gli argini ai militanti viola. “Il popolo del No Berlusconi Day – scrivono su Facebook – chiede ancora le dimissioni di Berlusconi e lo fa alla luce delle ultime novità scaturite dalla votazione di ieri alla Camera sul legittimo impedimento”. Se, aggiungono i manifestanti, “l’approvazione alla Camera del cosiddetto Legittimo Impedimento consente a Berlusconi di evitare di partecipare ai processi che lo vedono imputato a causa dei suoi impegni politici” allora “noi ribadiamo quanto già gridato il 5 dicembre: si deve dimettere. In modo da potersi fare processare tranquillamente”.
L’annuncio, sul Web, è come un fulmine, partono subito commenti, reazioni, link degli internauti. Quando lo scorso ottobre venne lanciata la manifestazione del cinque dicembre, sembrava semplicemente folle l’idea che la società civile auto-organizzata su Internet potesse davvero scendere in piazza. Ma in poco tempo la mobilitazione virtuale si conquistò rispetto e attenzione da parte dei media e della politica. Fu per primo Antonio Di Pietro – con Paolo Ferrero – ad aderire convintamente. Ma giorno per giorno fioccarono le adesioni di intellettuali, artisti, semplici cittadini. Il Pd, fresco di primarie, rimase ondivago fin all’ultimo. Rosyi Bindi dichiarò, a ridosso del cinque dicembre, che se non fosse stata “presidente del Pd” sarebbe andata in piazza. Alla fine anche lei ruppe gli indugi: arrivò sotto al palco del No B. Day applaudita da due ali di folla.
I comitati locali, nati spontaneamente per il cinque dicembre, sono ancora in piedi. Sono i nervi che portarono alla mobilitazione dalla Rete ai territori, fino in piazza. Questa volta, per una nuova manifestazione, la strada sarebbe già spianata: i meccanismi sono già rodati e i viola uniti da conoscenza se non da amicizia. Eppure l’annuncio di ieri, se ha convinto tantissimi, ha trovato anche dei dubbi sul social network. La decisione è stata presa dal gruppo che ha continuato a tenere le redini della mobilitazione: coloro che hanno organizzato sit-in in tutta Italia a difesa della Costituzione sabato scorso, e il gruppo romano che ha lanciato il presidio permanente contro il legittimo impedimento solo due giorno fa. Su Facebook molti, come detto, approvano: “Bene”; “Ok, ci sarò”; “bravi ragazzi!”. Ma emergono anche dei dubbi: “Stavolta chi paga pullman e palco?” chiede polemicamente un utente: il cinque dicembre un generoso contributo arrivò dall’Italia dei Valori e da Rifondazione. “Troppo presto!” scrive qualcun altro, mentre: “Ci sarò, ma secondo me è un errore, rischiamo un fiasco” precisa Paolo. C’è chi invece vorrebbe tante manifestazioni locali al posto di un appuntamento nazionale. Vedremo presto che succederà. I viola hanno già stupito tutti una volta. Potrebbe farlo di nuovo, a tempo di record, il 27 febbraio prossimo.

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