sabato 20 febbraio 2010

Minzolini fa il Ghedini: intercettazioni elettorali


NUOVO EDITORIALE BULGARO DEL TG1: LE LETTERE DELLE FIGLIE DEL SOTTOSEGRETARIO E L’ATTACCO AI PM

di Carlo Tecce

Come scambiare le opinioni con i fatti. Il Tg1 confeziona un pacchetto coi fiocchi per cancellare le notizie: prima cerca la commozione con la lettera delle figlie di Guido Bertolaso – declamata con trasporto poetico – e poi serve l'immancabile propaganda di Augusto Minzolini. Scrive Chiara, firma pure Olivia: “Sono una giovane studentessa che ama il paese e crede nelle istituzioni...”. Una premessa per stimolare la lacrima. Chiara va oltre, ispira Minzolini: “C'è scempio su di un uomo che ha soccorso i meno fortunati... Le intercettazioni estrapolate dovevano rimanere segrete sino al processo ... Ci sono giornalisti senza scrupoli che si ergono al di sopra della giustizia per condannare e distruggere la reputazione ... Vorrei denunciare la libertà di menzogna”.

E sulla parola 'menzogna', per casuale coincidenza, interviene Minzolini: “La lettera invita il paese a una riflessione”. Contro i giornalisti, le inchieste, le intercettazioni: “Non sono prove, ma sono strumenti di indagini, e lo sanno anche i magistrati. E' possibile che si venga giudicati dai brogliacci? E' accettabile che i quotidiani pubblichino conversazioni piene di omissis, all'insegna del ‘farebbe’? Al telefono si usa un linguaggio diverso rispetto a quello che si userebbe davanti a un pubblico ufficiale, ma non si può condannare una persona per un aggettivo se non c'é una prova. Questo accade in virtù di una sorta di condanna mediatica - ha aggiunto - che scaturisce dalla pubblicazione delle intercettazioni. E il condannato mediatico, se pure dimostra la sua innocenza davanti a un tribunale, la sua pena la sconta già davanti alla società. Cosa che può accadere anche a Bertolaso”.

Non è finita. Perché se Minzolini è nella ragione, a sbagliare sono in due: i giornalisti e i magistrati.

Il tappo scoperchiato dalla Procura di Firenze sui “Grandi eventi” coinvolge politici, funzionari, imprenditori, ma per Minzolini è un frutto di stagione: “Siamo in campagna elettorale e, puntualmente, le inchieste giudiziarie sostituiscono i programmi elettorali: è successo già l’anno scorso con la vicenda delle escort, mentre quest’anno il primo giorno della par condicio siamo stati inondati da un mare di intercettazioni. Tutto finirà il giorno dopo il voto, ma intanto - ha concluso - l’intero paese subirà un altro colpo”. Appena ricevuta la lettera delle figlie di Bertolaso - il testo completo sarà su Panorama della famiglia Berlusconi - il direttore ha convocato i truccatori e le telecamere nel suo ufficio.

Siamo al sesto editoriale in otto mesi alla guida del telegiornale più visto e influente della tv.

L’elenco è lungo e vario: la censura sulle feste di Palazzo, il 'mi dissocio' dalla manifestazione per la libertà di stampa, le 'minchiate' del pentito Spatuzza, il clima d'odio e i cattivi maestri per spiegare il gesto di Tartaglia e la santificazione di Craxi.

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