sabato 20 febbraio 2010

SCANDALO EUTELIA: CLASS ACTION CONTRO I PROPRIETARI


Gli ex dipendenti vogliono rivalersi sui beni della famiglia Landi

di Beatrice Borromeo

Altro che invidia o rabbia: gli impiegati di Agile, la società che Eutelia ha ceduto a Omega, sono felicissimi del benessere economico della famiglia Landi. Certo, la metà di loro, grazie alle scelte imprenditoriali dei Landi, ha già in mano la lettera di licenziamento. L’altra metà non viene pagata da sei mesi. Ma in questi giorni, quando parlano della vita agiata dei loro ex proprietari, sorridono.

RICCHI E FELICI. Il loro preferito è Samuele Landi, personaggio ormai famoso: manager e paracadutista, aspirante politico che vuole “difendere le aziende dai sindacati”, Landi ha anche una passione per armi, kung fu e la guerra in genere. La sua foto col coltello tra i denti e il cappellino con teschio e tibie è finita su tutti i giornali quando ha fatto irruzione nella sede di Eutelia, insieme con 15 vigilantes, per “liberarla dall’occupazione abusiva dei manifestanti”. Landi è ricco e ci tiene a farlo sapere: ha fondato Eutelia – è stato nel cda fino a quando la famiglia non l’ha sbattuto fuori dopo l’irruzione – ed è stato presidente di Agile. Ad Arezzo tutti sanno che un intero aeroporto fa capo a lui e alla sua famiglia, sono anche proprietari di un hangar, di una piccola compagnia aerea per trasporti privati e di una scuola di paracadutismo. L’intera famiglia Landi (i fratelli e il padre di Samuele siedono ancora nel cda di Eutelia) non può certo lamentarsi di come vanno gli affari, soprattutto ora che – dopo essersi disfatti del ramo Agile (information technology) – non hanno più 54 milioni di euro di liquidazioni ad appesantire i bilanci né stipendi da pagare.

LA CONTROMOSSA. E’ su questo che contano i 1192 impiegati ceduti da Agile: sulla ricchezza dei Landi. E’ infatti pronta una class action, cioè una causa collettiva che i lavoratori stanno intentando contro i responsabili di una cessione che appare sempre meno conforme alla legge. Un centinaio di impiegati hanno già incaricato gli avvocati Maria Rosaria Galella e Emiliano Varanini di far causa per responsabilità personale agli amministratori coinvolti nella cessione di Agile, così da chiedere il risarcimento per i danni direttamente alla famiglia Landi. “I presupposti ci sono tutti – spiega l’avvocato Varanini – a cominciare dalla cessione del ramo Information technology da Eutelia ad Agile che noi riteniamo illecita”. Secondo la tesi dei legali, infatti, non si può cedere un ramo d’azienda se questo non è economicamente autonomo: deve poter sopravvivere dopo la cessione, e Agile non ne era in grado. Poi è mancata “l’alterità” tra chi ha comprato e venduto: Eutelia (prima di regalare Agile a Omega), l’ha separata dalla società madre solo formalmente, ma i proprietari sono rimasti gli stessi: il presidente era sempre Samuele Landi che con una mano vendeva e con l’altra comprava. Infine, un ramo d’azienda (prima di essere ceduto) dev’essere identificabile, attivo, già esistente. Agile invece è stato il frutto di un taglia e cuci per l’occasione: Eutelia ha raccolto tutto ciò di cui voleva disfarsi (lavoratori, tfr, debiti), l’ha infilato in Agile e l’ha battezzato “Ramo information technology”. Troppo comodo, secondo gli avvocati che hanno in mano la class action: “Se, come sembra, queste operazioni sono fraudolente, gli amministratori ne risponderanno personalmente, e saranno responsabili sia in sede penale sia, e questo ci interessa di più, in sede risarcitoria, perché con la loro condotta hanno mandato Agile, e chi ci lavora, a morire”. Dovranno pagare, insomma.

I DANNI. C’è un dipendente di Agile che, al momento della cessione, aveva un contratto a tempo determinato. Uno. Tutti gli altri, 1191 lavoratori, avevano (e hanno) un contratto a tempo indeterminato. “Abbiamo acceso mutui contando sullo stipendio fisso – racconta Mario dal presidio permanente nello stabilimento di Roma – e invece ci siamo trovati, nel giro di un mese, in mano a questi disgraziati di Omega che si sono intascati le commesse senza pagarci gli stipendi”. Il 15 giugno 2009 Eutelia vende, per un euro, Agile (e i suoi debiti) al gruppo Omega di Claudio Marcello Massa e Sebastiano Liori (vicenda di cui si sta occupando la Procura di Milano, si veda l’articolo qui sotto). Al momento della vendita Leonardo Pizzichi è il presidente di Eutelia, i fratelli Landi membri del cda e Samuele Landi è presidente di Agile. Sono loro, dunque, i responsabili dell’operazione e su loro si vogliono rivalere con la class action i dipendenti.

I REATI. A incoraggiare gli avvocati dei lavoratori c’è anche il recente rinvio a giudizio della Procura di Arezzo nei confronti di Eutelia che è una società quotata a Piazza Affari (in un anno la sua capitalizzazione si è ridotta del 29 per cento). I reati ipotizzati dal pm aretino Roberto Rossi sono associazione per delinquere, appropriazione indebita (di tfr), falso in bilancio e frode fiscale. Con queste accuse vengono rinviati a giudizio 15 indagati tra cui sei componenti della famiglia Landi: il presidente onorario Angiolo Landi, l’ex Ad Samuele Landi, i fratelli Raimondo e Isacco, Sauro (figlio di Raimondo) e Alessandro (figlio di Angiolo).

Il quadro che la magistratura sta delineando dà sempre più speranza ai lavoratori che, grazie alla class action (introdotta da poco anche in Italia), possono passare al contrattacco.

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