martedì 30 marzo 2010

BOSSI, VENDOLA, ASTENUTI


Dilaga il non voto.

Il Pd conserva le regioni rosse ma perde Calabria e Campania.

Bene l’Idv, fenomeno Grillo

di Antonio Padellaro

Ha ragione Umberto Bossi a esultare per la conquista del Veneto (Zaia) e per l’avanzata della Lega, ormai saldamente partito di riferimento in Lombardia e Piemonte. Un problema non piccolo per Berlusconi: sicuramente l’“amico Umberto” farà pesare sul piatto del governo il suo accresciuto peso nel Nord ricco e avanzato. Aspettiamoci richieste di più federalismo e di maggiore accanimento contro gli immigrati.

Quanto al piccolo sultano già si gloria di un voto non certo negativo per il governo malgrado crisi, disoccupazione e malefatte varie (la Rai).

Si fa finta di non vedere l’impennata delle astensioni: di quei milioni di cittadini, cioè, che hanno preferito godersi la bella giornata di sole piuttosto che premiare una politica mai così squalificata e impopolare come oggi.

Una politica che si può sottrarre al dominio di furbi e maneggioni, con un po’ di buona volontà e pulizia. Come dimostra l’exploit del movimento di Beppe Grillo (Cinquestelle) nelle cinque regioni in cui si è presentato. Nel campo del centrosinistra, una squillante vittoria e due sonanti sconfitte. In Puglia, Nichi Vendola ha fatto il bis dimostrando che si può vincere, al di là degli schieramenti e delle logiche di apparato, mettendoci la propria faccia e una storia personale di sinistra vissuta tra la gente. In Campania e Calabria, il rovescio della medaglia. La dimostrazione che quando il centrosinistra non riesce a proporsi come alternativa vera a un sistema di potere opaco e in molti casi colluso con le mafie, prima o poi quello stesso sistema si riprende il potere. Vittorioso (ma in calo) nelle tradizionali roccaforti rosse e rosa: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata il Pd riprende fiato dopo una lunga serie di disastri: dalle Politiche alle Europee alla perdita dell’Abruzzo e della Sardegna. Mentre scriviamo, in Piemonte la Bresso tenta un difficile recupero sul leghista Cota. Anche nel Lazio è testa a testa tra Bonino e Polverini. Una sconfitta in queste due regioni chiave renderebbe indispensabile un cambio di marcia dell’opposizione. Che non può più pensare di battere Berlusconi con la politica delle cautele e dei toni bassi. Come dimostra l’affermazione dell’Idv. Di energia e idee chiare ci sarà molto bisogno. Vedrete che dopo questi risultati il premier ripartirà all’attacco per imbavagliare i giudici e la libera informazione.

Nessun commento: