martedì 23 marzo 2010

Regionali, Berlusconi attacca. "In campo il partito dei giudici"


Nella campagna elettorale per le Regionali "il partito delle Procure è entrato pesantemente in campo". Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente a "Uno Mattina", ripropone, punto per punto, i cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: "complotto" dei giudici, riforma della giustizia, nessun dialogo con l'opposizione. Garantendo che il Pdl gode di ottima salute. Con buona pace di Gianfranco Fini che invece il partito, così com'è, proprio non lo gradisce.

Giudici. "Hanno inventato una Tangentopoli che non c'era e non c'è - dice il premier -. Poi hanno cercato di distruggere il miracolo che abbiamo fatto a L'Aquila e buttato fango su Bertolaso e la Protezione Civile. Poi si sono inventati il rigetto delle nostre liste a Milano e Roma, quando i nostri delegati non avevano nessuna colpa, e infine un'inchiesta risibile, basata su intercettazioni al presidente del Consiglio, e che si risolve in un nulla".

Presidenzialismo. "E' una proposta presente nel nostro programma elettorale. Abbiamo tre anni di tempi, e dobbiamo rivolgerci ai cittadini e sentire da loro qual è la cosa che preferiscono, se vogliono andare verso l'elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier. Abbiamo sempre fatto così, il Pdl nasce dal basso e coinvolge sempre i cittadini" dice Berlusconi. In realtà il premier prima aveva annunciato la sua volontà presidenzialista, poi era stato frenato da Bossi e Fini. Adesso, invece, rimanda tutto al volere "dei cittadini".

No al dialogo. "Nessuna possibilità di confronto e dialogo con una sinistra che insulta, offende, deride, delegittima, calunnia". Berlusconi chiude ogni possibilità di confronto tv con il segretario del Pd Pierluigi Bersani ma anche di dialogo sulle riforme: "Ho detto che sarebbe meglio farle con l'opposizione, ma se vorrà cambiare e dialogare seriamente. Cosa che finora non è accaduta". Per il premier sarà possibile un confronto "quando l'opposizione diventerà credibile e capiremo con chi parlare se con i riformisti o con gli agitatori di piazza.”

Il Pdl può essere migliorato. "Il popolo della libertà si chiama proprio così perchè è fatto dalla gente, è nato dal basso. E' un partito assolutamente democratico che assume ogni decisione non da parte di un monarca, che sarei io, come indicato da qualcuno. E' esattamente il contrario". Il premier replica così, senza citarlo, a chi come Fini mette in discussione lo stato di salute del Pdl. "Certo tutto si può migliorare ma io sono assolutamente contento e soddisfatto degli organi che ci siamo dati e del modo in cui hanno lavorato quest'anno e penso che potranno lavorare ancora meglio del futuro". taglia corto il Cavaliere.

Giustizia e intercettazioni. "Presentermo la riforma subito dopo le elezioni". Berlusconi riafferma la volontà di mettere mano alla giustizia. Un tema per lui fondamentale: "Serve la parità fra accusa e difesa e la terzietà del giudice". Il premier parla anche di intercettazioni: "Esiste al mondo un altro paese, che non siano gli Stati di polizia o le dittature, in cui un cittadino non possa parlare liberamente, anche di cose private, senza veder intercettate e sbattute sui giornali le sue parole, distorcendole e utilizzandole per screditarlo, per renderlo ridicolo? Cambieremo questa situazione, al più presto. E' urgente e indispensabile".

(23 marzo 2010)

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