di Antonella Mascali
Primo segnale dei finiani in commissione Giustizia dove da domani si vota il ddl intercettazioni. Ieri, nel giorno in cui il presidente della Camera ha riunito i suoi, il senatore Domenico Benedetti Valentini - ex An - ha presentato 4 subemendamenti.
Quello principale prevede che non debba essere il Tribunale ad autorizzare le intercettazioni, come vuole il Governo, ma il gip, come stabilisce la norma attuale. Altrimenti “si creerà un ingolfamento indescrivibile di questi uffici giudiziari”.
Altri 2 subemendamenti sono a firma del senatore e avvocato di Berlusconi, Piero Longo, che vuole essere sicuro dell’applicazione della legge. Oggi alle 14 saranno illustrati in commissione, come quelli dell’opposizione. Sempre nel pomeriggio Fini incontrerà il presidente dell’Anm, Palamara. La settimana scorsa ha ribadito che il ddl "rischia di vanificare, soprattutto per i reati di mafia la possibilità di utilizzare un insostituibile strumento d'indagine".
Il ministro Alfano, evidentemente per problemi interni al Pdl ma anche con il Quirinale, ha sostenuto che la maggioranza sta lavorando perché “per i reati di mafia resti tutto com’è”. L’ultima volta che ha detto così il testo è peggiorato anche per la sorte della libertà di stampa. Tanto che domani pomeriggio, in concomitanza con il voto, l’Fnsi ha organizzato un sit-in davanti al Senato.
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