Che gli escrementi in generale facciano bene alla natura è cosa nota. Si pensi al letame o al guano degli uccelli: la famigerata cacca è uno degli elementi più naturali che possano esistere e dunque non c’è di che stupirsi se, anche nel caso delle balene, il suo tocco benefico sia riconosciuto.
RIMEDIO ALL'INQUINAMENTO MARINO - Ma secondo i ricercatori dell’Australian Antarctic Division le feci di questi cetacei sono addirittura in grado di rimediare parzialmente all’inquinamento marino e di frenare il riscaldamento globale. L’incremento delle popolazioni di balene avrebbe infatti un effetto indirettamente positivo sull’ecosistema, aumentando la capacità di assorbimento della CO2 da parte degli oceani.
PRIMA DELLA CACCIA ALLE BALENE - Lo sottolinea il ricercatore Stephen Nicol, secondo il quale il ferro portato dalle balene (o meglio dalle loro feci) incide sul fitoplancton (la componente vegetale del plancton), che è alla base della catena alimentare nel mondo acquatico ed esercita un impatto elevato sull’assorbimento della CO2: «Prima che incominciasse il commercio delle balene, risalente al secolo scorso, questi grandi cetacei consumavano circa 190 milioni di tonnellate di krill all’anno – precisa Nicol - convertendolo in circa 7.600 tonnellate di escrementi ad alto tasso di ferro, che a loro volta incoraggiavano la crescita di fitoplancton in grado di assorbire anidride carbonica».
IL FITOPLANCTON - E' l'unico alimento del krill ed è un insieme di organismi autotrofi fotosintetici. Si tratta di piccolissimi esseri, generalmente unicellulari, che , grazie alla luce del sole, sono in grado di sintetizzare sostanze organiche, carboidrati e ossigeno, a partire da sostanze inorganiche disciolte nel mare, l'anidride carbonica e il ferro in questo caso. Esattamente come fanno le piante terrestri. Va considerato che, da solo, il fitoplancton è responsabile del 50 per cento dell'emissione di ossigeno di tutti i vegetali dell'intero pianeta.
CONCLUSIONI - In sostanza la balena mette in moto un ciclo del ferro tale per cui mangia il krill, che a sua volta si nutre di fitoplancton. Gli escrementi della balena arricchiscono gli oceani di ferro, che stimola e facilita la formazione di fitoplancton. Per valutare l'importanza dei cetacei in questo ciclo è sufficiente un dato: le feci di 27 balene, analizzate dagli studiosi australiani, hanno mostrato una concentrazione di ferro di 10 milioni di volte superiore a quella delle acque marine.
Emanuela Di Pasqua
23 aprile 2010
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