Il governo italiano deve «abolire o modificare» il progetto di legge sulle intercettazioni perchè «se adottato nella sua forma attuale può minare il godimento del diritto alla libertà di espressione in Italia». Lo ha detto il relatore speciale dell'Onu sulla libertà di espressione, Frank
Nel comunicato si ricorda che, «secondo l'attuale disegno di legge, chiunque non sia accreditato come giornalista professionista può essere condannato a quattro anni di carcere per aver registrato una comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta e per aver poi reso pubblica tale informazione». Secondo
Preoccupazioni anche per l'introduzione di una sanzione per giornalisti ed editori che pubblichino il contenuto di intercettazioni prima dell'inizio di un processo. «Tale punizione - prosegue il relatore Onu - che include fino a 30 giorni di carcere e un'ammenda fino a 10.000 euro per i giornalisti e 450.000 per gli editori è sproporzionata rispetto al reato». Secondo
«Sono consapevole - conclude il relatore speciale Onu - che il disegno di legge è stato avanzato per preoccupazioni sull'implicazione della pubblicazione delle intercettazioni sui procedimenti giudiziari e sul diritto alla privacy. Tuttavia, il disegno di legge nella sua forma attuale non costituisce una risposta appropriata a tali preoccupazione e pone minacce al diritto alla libertà d'espressione».
13 luglio 2010
2 commenti:
Finalmente, non capisco perchè l'ONU aspetta il 2011 per mandare una commissione d'ispezione in Italia, prima lo fa, meglio è!
Berlusconi e Co, destra e sinistra insieme, non si arrestano davanti a queste dichiarazioni.
Lo posto sul blog "condominiale".
IL TEMPO DI ATTESA MI SEMBRA COLLEGATO CON L'INCARICO CONFERITO AL DELEGATO ONU, CHE ABBRACCIA LA SITUAZIONE MONDIALE. E' GIA' UNA FORTUNA FOTTUTA CHE CI SI INTERESSI DELL'ITALIA, CHE E' E RESTA PUR SEMPRE UNO STATO SOVRANO.
Posta un commento