

Dopo Cosentino l'opposizione prova l'affondo contro Caliendo. L'Italia dei valori ha presentato una mozione di sfiducia Alla camera e al Senato nei confronti del Sottosegretario alla Giustizia il cui nome ricorre più volte nell’inchiesta giudiziaria sulla cosidetta P3.
«Il sottosegretario Caliendo - affermano i capigruppo dipietristi Felice Belisario e Massimo Donadi- non può restare al suo posto. Quanto sta emergendo a suo carico è gravissimo, per questo l'Italia dei Valori ha presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Non è ammissibile che un sottosegretario alla Giustizia partecipi a riunioni segrete per influenzare decisioni politiche, appalti, processi e per provare a condizionare il voto della Corte Costituzionale sul cosiddetto Lodo Alfano. Caliendo deve andare a casa, la mozione di sfiducia è un atto dovuto. Auspichiamo, nell`interesse del Paese, che altre forze di opposizione la sostengano».
Il Partito democratico, che per ora non ha chiarito se appoggerà o meno la mozione di sfiducia, ha chiesto in commissione Giustizia alla Camera che il sottosegretario Giacomo Caliendo non segua più a nome del governo il ddl intercettazioni «perché politicamente inopportuno» visto il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla cosiddetta P3. La questione, decisa in un ufficio di presidenza del gruppo dei democratici di Montecitorio, è stata avanzata in apertura di seduta dalla capogruppo in commissione, Donatella Ferranti. L’episodio ha anche fatto saltare la prevista diretta sul circuito interno della Camera dei lavori della commissione sul ddl intercettazioni che non ha trovato più d’accordo il Pdl.
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