

Il nome del togato appare in alcune intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico. Aperta un'indagine sui magistrati coinvolti. Mancino: "Per dibattito in plenum serve assenso capo dello Stato"
La prima commissione del Csm ha deciso di avviare la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale per il presidente della Corte d'Appello di Milano, Alfonso Marra, il cui nome appare in alcune intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico . La decisione è passata con quattro voti a favore. A votare per l'avvio della procedura di trasferimento di ufficio sono stati i consiglieri Pilato, Fresa, Volpi e Patrono. Non ha partecipato al voto, invece, Giuseppe Maria Berruti che nelle intercettazioni viene indicato come il consigliere che rappresentava il maggior ostacolo alla nomina di Marra. Ha votato contro il laico del centrodestra Gianfranco Anedda. Contemporaneamente il Pg di Cassazione Vitaliano Esposito ha comunicato di avere avviato, sin dallo scorso 12 luglio, un'indagine disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti nell'inchiesta.
Csm.
Mancino. "Una questione di grande rilievo concernente le regole deontologiche cui si devono attenere i Consiglieri non poteva essere affrontata senza che ne fosse a conoscenza il Capo dello Stato". Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, torna a spiegare il perché non abbia acconsentito ieri al dibattito in plenum, sollecitato da Livio Pepino e da altri consiglieri di Magistratura democratica, sulla questione morale che si è aperta per il coinvolgimento di alcuni magistrati nelle inchieste sugli appalti per l'eolico e sulla cosiddetta P3.
I tempi. Fiorella Pilato, presidente della prima Commissione del Csm, chiuderà entro lunedì prossimo il documento con le contestazioni rivolte a Marra, che verrà convocato nei prossimi giorni per essere ascoltato. Obiettivo della Prima commissione è quello di chiudere l'iter del trasferimento per incompatibilità ambientale entro la fine della consiliatura, il 31 luglio prossimo. I tempi tecnici non permetteranno di portare in plenum la questione Marra prima di settembre. Gli atti, infatti, devono essere depositati e il magistrato ha 20 giorni di tempo per mettere a punto la sua difesa. Nel frattempo,
(15 luglio 2010)

Nessun commento:
Posta un commento