giovedì 9 settembre 2010

MULTE E DENUNCE: I “CARI” MIRACOLI DELLO SQUALO AUGUSTO


La buona informazione ha un prezzo, il Tg1 di Augusto Minzolini costa. E non soltanto per i sette caporedattori centrali – contro uno ciascuno per il Tg2 e il Tg3 – e non soltanto per le qualifiche e le gratifiche in busta paga o per la sigla e la scenografia appaltati all’esterno, ma perché i monologhi di Minzolini scatenano esposti all'Autorità di garanzia per le Comunicazione, l'unica istituzione che può sanzionare la Rai.

Il “direttorissimo” ha conquistato la prima multa durante la par condicio per le Regionali del marzo scorso - quando con l’informazione sospesa da Mauro Masi - il Tg1 ha violato i principi di equilibrio e pluralismo: l’Agcom ha presentato il conto, la Rai ha pagato 100 mila euro.

Su David Mills assolto anziché prescritto, Minzolini l’ha scampata perché la direzione generale ha scritto che il Tg1 aveva rettificato. Non subito - comunica viale Mazzini all’Agcom - ma addirittura “immediatamente”. Falso storico. E il movimento Valigie blu di Arianna Ciccone - che chiede la rettifica da sette mesi - aspetta ancora un segnale da Minzolini e da Masi. L’Autorità ha creduto sulla parola la Rai e archiviato l’istruttoria. Piccola spiegazione: tra gli otto commissari dell’Agcom c’era ancora Giancarlo Innocenzi, beccato al telefono con Silvio Berlusconi (inchiesta di Trani) a filare trame per bloccare Annozero e poi dimessosi per evitare il giudizio della disciplinare interna.

MA ORA l’Agcom dovrà rispondere alle proteste di due commissari che hanno scritto alla segreteria generale per denunciare la violazione del contratto di servizio - ovvero equilibrio e pluralismo - durante il Tg1 di domenica scorsa: il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello trasmesso a singhiozzo, Fabrizio Cicchitto in studio e Maurizio Gasparri in collegamento.

Una tenaglia, altro che panino e pastone. L’Agcom ora dovrà visionare la registrazione del Tg1 e - secondo fonti interne - aprirà un’istruttoria e un nuovo fuoco incrociato con viale Mazzini. Stavolta la Rai rischia un’ammenda da 150 a 200 mila euro.

Non è casuale la preoccupazione di Paolo Garimberti: “Gli operatori dell’informazione del servizio pubblico debbono astenersi dall’esporre l’azienda a interventi anche di tipo sanzionatorio degli organi di controllo”. E quindi a interventi dell’Agcom. Un fantasma agitato da Masi quando l’Autorità di Innocenzi controllava passo per passo Annozero, riceveva diffide da Gianpiero Tarantini e dal senatore Marcello Dell’Utri, consigliava ospiti e temi.

Ora che l’Autorità vorrebbe valutare e poi semmai multare l’informazione di Minzolini, l’azienda arruola i migliori avvocati per aiutare l’ex squalo della Stampa e caricare la sua arma di distrazione di massa. E Masi avvisa Santoro: “Tutti debbono evitare multe dell’Agcom”.

C. Tec.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

DISGUSTOSO OLTRECHE' CARO.