«Sono orgoglioso del mio stile di vita. Faccio una vita terribile, ho orari disumani. Io sono una persona giocosa, se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso». Berlusconi non nega nulla, anzi rilancia. Finito nella bufera per la storia di Ruby, la ragazza marocchina alle feste di Arcore, replica agli attacchi: «So che c’è dietro una volontà precisa di aggressione», dice da Bruxelles, dove è volato per il Consiglio europeo, «ma ho una capacità disumana di resistere agli attacchi della sinistra».
La telefonata delle polemiche
Su un punto, però, il premier vuole fare chiarezza: la telefonata partita da Palazzo Chigi: è una «balla inventata dai giornali», così il Cavaliere. Il premier conferma un suo intervento, ma solo per trovare una persona che prendesse in affidamento la ragazza minorenne: «Io l’ho aiutata, ma c’è aiuto e aiuto. Se mi si domanda di indicare una persona necessaria per l’affidamento, io parlo con la persona e dico che sta arrivando in Questura. Non ho assolutamente influenzato nessuno, sapendo bene quali poteri ha il primo ministro in Italia e in Italia non ne ha nessuno, non avrei pensato di esercitare un potere che non ho». Berlusconi conferma quindi di aver inviato Nicole Minetti, l’ex igienista dentale ora consigliere regionale in Lombardia, alla Questura di Milano: «È stata mandata da me per dare aiuto ad una persona che poteva non essere consegnata alle carceri o a una comunità che non è una bella cosa, ma data in affidamento. Avendo un quadro di vita tragico, l’ho aiutata». Ma, precisa il premier in riferimento a quanto scritto oggi da alcuni quotidiani, «non ho regalato auto o altro».
Il giallo in Questura
Intervistato sulle pagine del nostro giornale da Paolo Colonnello, l’ex questore di Milano, Vincenzo Indolfi, ha confermato che, nel maggio scorso, ai suoi collaboratori arrivò una telefonata dalla presidena del Consiglio in cui si chiedeva una particolare attenzione nella gestione della vicenda della giovane Rachida R., perchè era - si sosteneva - la «nipote» del presidente egiziano, Hosni Mubarak. «Ma sì, qui di telefonate ne arrivano a decine: ministri, parlamentari, personaggi pubblici», ha affermato Indolfi, nell'intervista pubblicata stamane dal nostro quotidiano. «Ognuno ha un suo problema, di scorte, di ordine pubblico - ha continuato l’ex questore, fresco di nomina a ispettore generale di amministrazione del Consiglio dei ministri - se anche arriva una telefonata della presidenza del Consiglio, non è che uno si deve scandalizzare».
L'opposizione all'attacco
L’opposizione non sembra voler mollare la presa. L’Idv ha preannunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni sulla telefonata arrivata alla questura di Milano: «Vogliamo sapere è se vi sia stata da parte del presidente del Consiglio, o da persone da lui incaricate, un vero e proprio abuso della sua funzione governativa», ha sottolineato Antonio di Pietro. Dalla risposta dipenderà la decisione di presentare o meno una mozione di sfiducia contro il premier. Proprio su questo insiste anche il Pd. «Noi non ci occupiamo di gossip nè delle nottate di Silvio Berlusconi su cui, per pietà, non insistiamo», ha sottolineato Anna Finocchiaro, capogruppo in Senato, «ma ci sono aspetti istituzionali, in questa vicenda, che vanno chiariti davanti agli italiani. Questo è ciò che chiede il Pd. Questo è quello che dovrebbero fare un presidente del Consiglio e un governo seri».
I dubbi del Pd sulla sfiducia
Franceschini intanto frena sulla sfiducia: «Noi abbiamo il dovere di chiudere il più possibile in fretta la pagina del berlusconismo. La telefonata alla questura di Milano configura un reato grande come una casa e in qualsiasi paese del mondo avrebbe già portato alle dimissioni del premier. Adesso non ci interessa un applauso ad una nostra azione parlamentare, ma molto più concretamente la fine del governo Berlusconi». Contro il segretario democratico Bersani si è scagliato invece Fabrizio Cicchitto. «Adesso cavalca anche questo tipo di scontro e ciò dà il segno dell’involuzione in atto nel Pd: forse Bersani utilizza il giornalismo-spazzatura per dimenticare che Nichi Vendola lo sta soverchiando nella leadership della sinistra», ha detto. E Niccolò Ghedini ha preannunciato querele. L’avvocato ha assicurato di non avere mai «incontrato persone per concordare la versione», ha spiegato in replica all’articolo di un quotidiano, «tutte le indagini difensive sono state svolte con assoluto rigore formale e sostanziale».
venerdì 29 ottobre 2010
"Amo le donne e non cambierò Chiamata per Ruby? Solo balle"
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