sabato 30 ottobre 2010

Il popolo del Bunga Bunga incontenibile gara di ironia


di TIZIANO TONIUTTI

A SILVIO Berlusconi la Rete non nega mai una replica. E puntualmente con il caso del "Bunga Bunga", arrivano le prese in giro, i remix e le battute nate sotto lo sguardo sarcastico e spietato di internet, che rielabora la nuova formula magica in infinite varianti e adattamenti. Ne abbiamo già parlato ieri, ma oggi registriamo il picco.

Social Network. Su Facebook è già attivo un partito istantaneo, "il Popolo del Bunga Bunga". Il manifesto fondativo è chiaro: "Se anche a te capita di avere il sospetto che chi ci governa ce lo stia mettendo (omissis), sappi che da oggi c'è un nuovo simbolo in cui noi italiani ci possiamo riconoscere". Ovviamente il contenuto più condiviso è l'inarrivabile versione di "Waka waka" di Elio e le Storie Tese 2, appunto "Bunga Bunga", ma non va male neanche l'argomento "Gente che si meriterebbe il Bunga Bunga" (qui ), con un podio formato da facce di D'Alema, Minzolini, e Borghezio. Sempre frequentatissimo il gruppo "Silvio aiuta anche noi", con un'invocazione al "Presidente di cuore: pagami la bolletta".

Su Twitter, tra un "pensavo fosse amore e invece era un bungabunga" e un "gli italiani adorano il bungabunga, se lo fanno fare da sempre" gli utenti si chiedono quale sarà la prima azienda a sfruttare l'onda lunga delle parole magiche (pare esista già un olio da massaggio con il nome Bunga Bunga). Intanto tra gli allegri "cinguettii" degli utenti rimbalza un articolo meno faceto del Wall Street Journal, in cui si racconta di un'Italia "stufa di pensare al debito e dedita al Bunga bunga".

Musica, video e tormentoni. Chi ricorda "Mmmbop" degli Hanson, una hit di qualche tempo fa, non potrà non sorridere con la versione realizzata dal dj Paolo Monti, che ha ricalibrato il brano sulle due parole più famose del momento. Qualcuno con memoria di classifiche ancora precedenti ha invece pensato di rispolverare "Andavo a cento all'ora" di Gianni Morandi, che all'inizio del brano canta le parole "Dunga dunga". E parte il dibattito su un'ipotesi: dato per assodato che una consonante è un errore trascurabile, Morandi sapeva già tutto? Su Youtube c'è da vedere anche il video di Sarx88, una vera e propria celebrazione pagana del Bunga Bunga, con un epilogo straziante basato sulla legge del contrappasso. tra Sul fronte delle battute, il web non si risparmia, eccone una: Berlusconi incontra la ragazza e le chiede come si chiama. Lei risponde "Ruby". E lui, "anche tu lo sai!". Fulminanti quelle di Spinoza.it, come sempre all'avanguardia: "Già si pensa a un lodo all'ano", si legge sul perfido sito di satira. O anche "Berlusconi: amo la vita. E tutto quello che c'è sotto".

Google. Dopo aver digitato Bunga Bunga, il motore di ricerca restituisce 12 milioni e mezzo di risultati. Che diventano molti meno semplicemente cercando "bunga bunga" tra virgolette, circostanziando i risultati possibili ai casi in cui le due parole appaiono scritte proprio così, vicine e uguali. Tra i dodici milioni ci sono tanti "Unga bunga" (una variante, utilizzata per raccontare la famosa barzelletta dei selvaggi amanti dell'altra porta dell'amore), qualche "Bunga Bungala" e anche un virus per computer, che non a caso si introduce nel sistema attraverso una "backdoor". Viene anche fuori la mappa di Dunga Bunga nel Punjab, ma è anche vero che immettendo volutamente un errore cercando "bunga cunga", Google ci informa che forse volevamo cercare "Bunga bunga". La tecnologia ci fa presente che l'argomento esiste, eccome.

(29 ottobre 2010)

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