Masi convoca Liofredi e lo accusa di passare notizie al Fatto. Scoppia la rissa
di Carlo Tecce
Un programma di economia su Raidue per Ingrid Muccitelli, l’ultima fidanzata del direttore generale. La notizia rivelata dal Fatto Quotidiano era così “falsa e diffamatoria”, tanto da meritare una querela (per ora annunciata), che Mauro Masi ha convocato nel suo studio Massimo Liofredi, il capo di Raidue. Il sito Blitz Quotidiano racconta di un incontro-scontro tra i due, mercoledì scorso, al settimo piano di viale Mazzini: toni da far west, rissa sfiorata. Una resa di conti con urla e insulti e poi una pace senza dirsi scusa. Masi accusava l’incolpevole Liofredi di aver spifferato la notizia al Fatto. Il dg temeva il rancore di un dirigente in uscita; difatti era pronto il Consiglio di amministrazione a sostituire Liofredi (destinato al servizio diritti sportivi) con Susanna Petruni (Tg1) e a distribuire una manciata di poltrone. Poi il presidente Paolo Garimberti ha annullato il Cda e rinviato la pratica al prossimo Consiglio.
Al Fatto risulta che Masi e Liofredi si siano rinfacciati reciproci aiuti e che il direttore di Raidue, scosso per l’accesa discussione, abbia lasciato in anticipo il suo ufficio di viale Mazzini.
A una sceneggiatura da commedia napoletana, tra donne e uomini d’onore, carriere e regali, incolliamo una dichiarazione a Repubblica di Monica Setta, la conduttrice in equilibrio precario tra un paio di programmi e il nulla assoluto: “Hanno chiuso la mia trasmissione serale e anche il pomeridiano Fatto del giorno che aveva successo di pubblico. Dicono che questa vicenda si collega a un furioso diverbio, avvenuto giorni fa, tra il direttore generale e Liofredi. Si sarebbe parlato pure delle polemiche sullo show della Muccitelli. Ma io che c’entro?”.
Domande senza risposte
ANCHE se il direttore di Raidue e la giornalista non vanno più d’accordo, Masi ha consumato una vendetta personale scrive Blitz – cancellando la trasmissione della Setta con la solita scusa dei costi. Sempre mercoledì scorso, un funzionario di Endemol avrebbe informato
C’è soltanto un filo che lega
Per sviare, Masi ha ordinato di far girare il nome di Oscar Giannino che, contattato dal Fatto, quasi s’infuria: “Non mi accostate a queste persone. Ho zero da condividere con loro: nessuno mi ha chiamato, punto”. Per approvare la rubrica di Muccitelli, inferiore ai 2,5 milioni di euro, basta la firma di Masi medesimo, non il voto del Cda come per il serale di Monica Setta. E dunque il direttore generale, in gran segreto, custodiva il progetto per la fidanzata. Non c’è conflitto d’interessi, per carità. A viale Mazzini fanno notare: “
Pensatoio e share
EPPURE c’è un’altra curiosità, quantomeno temporale. L’agosto scorso a Cortina d’Ampezzo, intervistato da Giovanni Minoli, Masi svelò una sua idea futurista: “Voglio un pensatoio per migliorare il servizio pubblico con Michele Guardì, Maurizio Costanzo e, se vuole Minoli, anche lei”. Non sappiamo se il cenacolo sia mai iniziato, ma il regista Guardì e Masi si parlano spesso. Anche perché Guardì, vero mentore di Muccitelli, aggiorna il direttore generale sul successo di share e ascoltatori della fidanzata. Perché la Muccitelli da settembre ha un contratto di scrittura (500 euro a puntata delle 70 previste) con Mattino in famiglia di Guardì, il contenitore del fine settimana di Raiuno, traslocato quest’anno da Raidue. Non è la prima stagione in Rai per l’ex giornalista di Omnibus e protagonista di Insieme sul due, e forse Masi immaginava per lei un salto di qualità: l’economia, la conduzione, la fascia serale.
Nessun commento:
Posta un commento