sabato 13 novembre 2010

“Perché non mi autosospendo”


di Luigi De Magistris (*)

Caro Travaglio, rispondo all’articolo in cui mi prospetti l’autosospensione dall’Idv a causa del mio rinvio a giudizio. Ti ringrazio per le parole di stima e per l’appoggio passato: sei stato fra i pochi a fotografare l’assalto al pm che ero, consentendomi di non morire di isolamento. Veniamo al tema. Il rinvio a giudizio è un’assurdità: mi accusano di aver interpretato una norma, cioè di essermi comportato come tanti pm, supportato da dottrina e sentenze della Corte costituzionale. Magistrati equilibrati non potranno che rendermi giustizia. Non è comunque una novità. Sono stato denunciato – per aver applicato l’art.3 della Costituzione – da tante persone, spesso potentissime e danarose, ben servite di avvocati e con ruoli di influenza. Magistrati, politici, imprenditori, mafiosi. Roba da piegarti la schiena. Sono stato uno dei pochi – e ho pagato con una sentenza disciplinare ingiusta – che ha denunciato la questione morale in magistratura. Solo i procedimenti penali nei miei confronti negli ultimi 3 anni sono circa 50. Mi sono sempre difeso nei processi e sinora i miei accusatori sono stati indagati o sono processati. Sarà difficile che riesca a uscire indenne dallo tsunami abbattutosi su di me. I responsabili dei procedimenti disciplinari che mi hanno riguardato sono comparsi nell’inchiesta P3: parte della magistratura è distante dalla legalità. Il rischio, allora, è quello di procedimenti penali artatamente confezionati, come dimostrano indagini in cui risulto parte offesa. Non escludo che potrò, perciò, essere condannato anche in sede civile e penale.

L’indipendenza dei magistrati è un mio caposaldo e non defletto dal denunciare le incrostazioni interne all’ordine. Lo faccio per i magistrati onesti che resistono. Dibattiti, interrogazioni, iniziative legislative contro corruzione e mafie, manifestazioni per i diritti mi comportano – anche da politico – denunce e intimidazioni. Quindi ti chiedo: devo fermarmi se trovo un giudice magari pavido o che mi dà torto? Da noi l’illegalità è divenuta legale per legge, il Csm ha agito come sai, la deontologia dei magistrati è valutata da un capo degli ispettori come Miller. In questo quadro, per ciò che dico e faccio, la reazione di tale sistema è punitiva. Allora che devo fare? Sospendere e attendere? Ho già pagato da pm e non voglio piegarmi al burocratismo giudiziario, che è cosa ben diversa dalla giustizia. Se diffondo le intercettazioni – quando è in atto la legge bavaglio – potrei infatti essere rinviato a giudizio. Le interpretazioni burocraticistiche favoriscono il disegno autoritario che punta a criminalizzare il dissenso, fermare i servitori dello Stato scomodi e il cambiamento. La mia autosospensione dall’Idv sarebbe una vittoria per tale sistema. La questione morale in politica, poi, non va ridotta al casellario giudiziario immacolato: le leggi di Berlusconi lo renderanno prerogativa di mafiosi e evasori. Alcuni limiti vanno però posti. Processi per reati gravi (corruzione, frode, etc) dovrebbero obbligare al passo indietro. Se un politico è assolto per un cavillo ma dalle circostanze emerge il dubbio, non può avere ruoli dirigenziali. La politica e la legalità devono prevalere sul burocraticismo, assist al sistema contrario al sogno di un paese migliore. Infine il codice etico. Ricordo che il rinvio a giudizio riguarda non la mia attività di politico, ma di pm: mestiere che espone se condotto in un certo modo. Per tutte queste ragioni non posso e non voglio mollare.

(*) Eurodeputato Idv

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastico! De Magistris ha trovato la quadratura del cerchio senza conoscere la matematica!
Per ottenere la patente di innocente a vita qualunque cosa si faccia sono sufficienti 10 regole: 1) diventare magistrato,
2) scegliere l'incarico di pubblico ministero,
3) indicare una sede di provincia dove, si sa, i poteri occulti la fanno da padrone, tutti sono amici di tutti ed è qui che si decidono le sorti internazionali in nome della Spectre,
4) avviare una o due indagini nelle quali il nesso tra gli indagati è l'elenco del telefono,
5) protestare vivacemente per le reazioni scomposte di quegli indagati (che, si badi, non sono al di sopra di ogni sospetto ma purtroppo è il metodo d'indagine ad essere al di sotto di ogni sospetto, trasformandosi in sociologia),
6) approfittare del primo movimento politico peronista (ce n'è sempre uno pronto) dimettersi indignato dalla magistratura e candidarsi in un qualche Parlamento dove, finalmente, il fumo senza arrosto può servire a sfamarsi,
7) sostenere a vita che mentre le sue accuse nei confronti di tutto il mondo sono più che giustificate, quelle di qualcuno del mondo nei suoi confronti sono sempre parte del complotto che lui avrebbe voluto smascherare ma senza riuscirci proprio perchè c'è il complotto,
8) dunque lui è innocente e gli altri non lo sono anche se non sono stati condannati,
9) anzi, lui resta innocente anche se viene condannato perché il complotto è tanto più vero in quanto riesce a ottenere l'ingiustizia al posto della giustizia,
10) tuttavia, tra lui e il capo del complotto, che sostiene esattamente la stessa cosa, c'è una grande differenza: lui è innocente anche se condannato e non si dimette ne si sospende da nulla perché il complotto voleva svelarlo ma non c'è riuscito per colpa del complotto, il capo del complotto invece è colpevole anche se assolto proprio perché c'è un complotto che non è stato possibile dimostrare per colpa del complotto.
E poi dicono che non sarebbe utile una prova psichiatrica...
Roberto Ormanni

Adduso ha detto...

E se addirittura certe note storture della magistratura le denuncia persino un magistrato, per adesso in politica nel centro sinistra, figurarsi a noi comuni cittadini come ci possono ridurre certi magistrati. http://www.facebook.com/home.php?sk=group_164403996913619&id=165036730183679#!/home.php?sk=group_164403996913619

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ADDISO, LO HAI LETTO IL COMMENTO CHE PRECEDE IL TUO? MI SA DI NO. LEGGILO, CAPIRAI QUALCOSINA IN PIU'.

Adduso ha detto...

Ciao Luigi, intanto un salutone e spero tu stia bene. Avevo letto il precedente commento, che mi pare si possa definire una stilettata in chiave ironica, quasi sarcastica, ma che ha una sua logicità, soprattutto alla fine. Ma proprio quella parte sul finire, conferma la (mia modesta) generale visione anche della nostra attuale Magistratura, senza con questo mai generalizzare, la quale mi pare per la sua particolare posizione, ostenta quasi inumanamente sempre e comunque di rappresentare e dire ‘’le verità’’, e ciò sia che è in forza all’organico o in quiescenza. Mi correggo, io non uso mai termini inermi, ma faccio riferimento sempre all’individuo, e quindi non la Magistratura, ma gli uomini che vestono una toga, che per qualche motivo psicologico tracimano spesso di onnipotenza comunque e dovunque, mentre gli ‘’altri’’ per loro sono sempre in torto, a prescindere. Per carità, così fanno anche molti nostri politici, come altrettanto fa il nostro premier, ma così fanno pure i militari, che visto il corrente generale delirio galoppante di questo nostra Penisola, immagino che cominceranno pure loro ad avere nostalgia di ‘’gloriosi’’ passati. Il mio commento tuttavia voleva pure cogliere l’occasione per evidenziare che se persino un magistrato, seppure con rapporto di lavoro ‘’sospeso’’ poiché svolge un altro incarico, si sente perseguitato da procedimenti penali, immaginatevi cosa prova un comune cittadino (e non parlo di delinquenti) quando è preso di mira da questa Magistratura, la quale lo può annichilire senza alcun sforzo e con ‘’licenza di uccidere’’. Il troppo ‘’potere’’, incontrollato ed incontrollabile, è risaputamente una delle peggiori droghe del nostro cervello, lo fa sentire più che ‘’ad immagine e somiglianza’’. D’altronde, basta girarsi intorno, e particolarmente nello Stato italiano, nel quale si sentono in moltissimi come su una ‘’giostra’’ dei ‘’fulminati sulla via della divinità’’. Poveri noi cittadini, se non riusciamo a svegliarci per tempo da questo generale acritico ‘’torpore’’, che non è escluso, sia pure ‘’indotto’’, quasi subliminale. Uso quest’ultimo termine, per me insolito poiché sono tendenzialmente scettico, in quanto proprio oggi, con mio grande stupore, me lo ripeteva un medico di una certa età che ho sempre conosciuto come un pragmatico incallito.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SAI ADDUSO, IO CONOSCO ROBERTO ORMANNI E TI ASSICURO CHE IL COMMENTO CHE HA FATTO, PERALTRO SOLLECITATO DA ME, E' PER NULLA LUSINGHIERO PER DE MAGISTRIS. E ADESSO TI SORPRENDERAI: LO CONDIVIDO!