DIECIMILA PERSONE PER
DI PIETRO: MI APPELLO A NAPOLITANO, È IN GIOCO
di Ferruccio Sansa
Bologna
“Aprite le porte”, Antonio Di Pietro si sbraccia. Terreo. Si improvvisa buttafuori. Anzi, buttadentro. “Entrate, tutti”, urla il leader Idv spalancando le porte. Così alla fine il Paladozza di Bologna è pieno come un uovo: diecimila persone. Tonino è provato. Ma appena sale sul palco a ogni applauso ritrova energia: “Serve una Mani Pulite della politica”, esordisce l’ex pm. Poi punta gli occhi davanti a sé: “Guardate questa gente. Non sono militanti, sono la società civile che si è presa in carico la democrazia”. Quindi un invito ai suoi colleghi: “Io oggi sono andato dai pm di Roma e ho dato elementi per perseguire dei reati. Ora tocca agli altri: chi conosce ciò che sta succedendo in queste ore in Parlamento deve parlare”.
Poi Di Pietro cambia tono, trova una solennità inaspettata, si rivolge a Napolitano. Addio alle polemiche degli anni scorsi: “Mi appello al Capo dello Stato perché è in gioco la democrazia. Il voto deve essere libero, non ricattato, rubato. Qui si sta violando
Tre giorni al voto di fiducia. L’opposizione meno ufficiale si ritrova ancora una volta a Bologna per cantare le gesta del “Dittatore del bunga bunga”. Appuntamento al Paladozza, un palazzone chiaro dove di solito regna il basket. Un edificio tondo che ricorda quasi un tempio ed è diventato luogo di culto dell’opposizione dura a Berlusconi: qui l’Italia dei Valori si incontrò nel 2008. Qui esplose “Raiperunanotte”. Qui ieri sera Di Pietro ha chiamato ancora a raccolta i suoi. Ma non è arrivato solo l’Idv. Certo, intorno a tutto il Paladozza nell’aria fredda di dicembre sventolavano centinaia di bandiere dell’Italia dei Valori, ma poi gli ospiti erano diversi: da Marco Travaglio all’ex magistrato Bruno Tinti, e poi Gioacchino Genchi, l’investigatore che ha lavorato a molte delle indagini più importanti degli ultimi anni ed è stato cacciato dalla polizia. Infine Vauro con le vignette e il comico Antonio Cornacchione che legge un testo non suo: le citazioni di Berlusconi.
Il popolo viola? Presente. E il Pd? Ci sono anche i Democratici, quelli doc, come Virginio Merola candidato sponsorizzato dal partito alle primarie. A unire forse è proprio la varietà di esperienze, di provenienze, e l’obiettivo comune: chiudere con l’era del “dittatore del Bunga”. Qui nascono e si consolidano sintonie che non avresti detto. Non soltanto sul palco. All’ingresso del Paladozza ecco i ragazzi dell’Idv accanto a quelli della Fiom. Poi i volontari di Libera e di Greenpeace.
Tutti con gli occhi puntati sul palco.
Pronti all’applauso quando Travaglio chiede: “Arrestateli”. Chi? “Chi compra e vende voti sotto gli occhi di milioni di persone. E’ un reato, corruzione. Meno male che la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Speriamo che non finisca nella solita archiviazione. Qualcuno deve fermarli prima che gli onorevoli sputtanino completamente il Parlamento”.
E Di Pietro: “E’ una violenza alla democrazia. Chi sa quello che sta succedendo deve denunciarlo. Bisogna sciogliere le Camere perché da oggi in poi ogni voto delle Camere non sarà più libero. Ci sarà un’ombra”.
Poi con dolore affronta la ferita dei due parlamentari Idv convertiti sulla via di Arcore: “L’animo umano è insondabile”, prova.
Poi aggiunge: “Manderemo via le mele marce. Ma voi se sbaglio correggetemi”.
Vauro non se lo fa dire due volte: “Questo è il Papa!”.
Per capire che cosa è successo veramente ieri sera a Bologna non bisognava guardare solo sul palco. Tra il pubblico soprattutto giovani, molti studenti, tra i 20 e i 25 anni. Ma ci sono anche operai, impiegati, precari.
Percorsi diversi, che però si incontrano in queste ore: “Queste difficoltà, questa emergenza ci aiutano a superare le differenze e a concentrarci sulle idee comuni”.
A parlare non è un esponente politico. E’ Silvia, 27 anni, precaria.
1 commento:
FINALMENTE!!! ERA ORA!!! STAVO SOFFOCANDO, CI SAREI VOLUTO ESSERE, IDEALMENTE C'ERO.
PAROLE CHIARE, NETTE, DECISE! E CHE CAZZO, NON LE SI POTEVA DIRE PRIMA???
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