Berlusconi è sopravvissuto al voto di fiducia ma «il suo governo, discredidato, non ha più una maggioranza in grado di funzionare. Non è una situazione che l’Italia può tollerare a lungo. Servono, e servono con urgenza, nuovi leader, nuove elezioni e uno stile di governo più onesto». Berlusconi ha fallito e il suo è «Un fallimento personale». Questo il giudizio, sintetico e impietoso del New York Times che alla situazione italiana dedica oggi un editoriale. Il quotidiano ricorda che «gli investitori sono nervosi sull’Italia». Il paese «Non è
Berlusconi sinora ha sempre sostenuto di essere una scelta obbligata, cioè di essere l’unico «capace di tenere insieme le varie e disparate fazioni del centro-destra. Ora è incapace di fare persino questo». Considerato che dall’altra parte resta un centro sinistra «fratturato» al suo interno, «incapace di unirsi e formare un governo», il «fallimento di Berlusconi è personale». Dopo una serie di scandali personali o giudiziari, «si è alienato anche i suoi alleati politici più stretti». Il suo «restare in carica ha estenuato l’Italia, indebolito il discorso pubblico, indebolito il governo della legge».
Anche il Financial Times giudica severamente il Cavaliere. «Berlusconi deve avere delle unghie resistenti», scrive oggi il quotidiano, riferendo su come il Presidente del Consiglio italiano sia riuscito, «tra la violenza nelle strade di Roma e le risse in parlamento», a rimanere «aggrappato al potere» con il minimo scarto. Berlusconi può presentarsi come il vincitore, ma la sua «non è altro che una vittoria di Pirro», sottolinea il Ft, perché ha perso la maggioranza assoluta alla Camera e molti suoi ex colleghi sono oggi all’opposizione.
Tuttavia, sebbene il governo sia in difficoltà, i suoi oppositori hanno poco da festeggiare, continua il quotidiano economico: «Il loro fallimento a trarne vantaggio serve solo a illuminare il loro scompiglio». «Ma è l’Italia la grande sconfitta» del voto di martedì scorso, sottolinea il quotidiano, «come spesso durante la farsesca leaderdership di Berlusconi». Perché il voto ha prolungato la paralisi politica« del Paese. «La settima economia mondiale ha bisogno di riforme - conclude il Ft - un giovane su quattro non ha lavoro; la crescita è poco meno che anemica; il debito nazionale ha toccato 1.800 miliardi di euro. Berlusconi ha dato prova senza alcun dubbio che non è in grado di affrontare queste sfide. La tragedia italiana è che finora non è emerso nessuno più capace che possa farlo sloggiare».
Nessun commento:
Posta un commento