di Caterina Perniconi
“No, ma quale attacco? Va tutto bene, Feltri è un mio grande amico”. Se fosse stato un nemico allora, oltre a definirla voltagabbana e accusarla di “voler fare le scarpe” a Berlusconi, che cosa avrebbe potuto pubblicare, sul “suo” Libero, contro Daniela Santanchè?
Perché lei, che si finge inconsapevole, è invece una delle cause scatenanti della fuga di Feltri dal Giornale. E della rottura dei rapporti con Alessandro Sallusti.
Tutto è cominciato quando la signora Garnero da Cuneo è rientrata nelle grazie di Silvio Berlusconi. Dopo aver indossato senza successo la casacca storaciana è tornata a casa da figliol-prodiga, e per lei sono state spalancate tutte le porte: quelle economiche prima, quelle del governo poi. Infatti
ACCUSATA di trascuratezza nei confronti della creatura di Belpietro, la sottosegretaria si è dedicata completamente al Giornale e al suo direttore, a cui sarebbe legata anche sentimentalmente. “Sono una coppia non un’accoppiata” ha dichiarato ieri Feltri in un’intervista, ricordando che Berlusconi (col quale lui non ha rapporti quotidiani) gli aveva detto “Il Giornale è roba tua”. Totale fiducia dal premier, quindi, e mani libere. Ma poi è arrivata Daniela. La sua pubblicità e il suo rapporto con Sallusti (che dichiara di avere colloqui continui con Berlusconi) ha rotto l’incantesimo decennale che legava i due giornalisti. E l’impossibilità di agire liberamente ha portato Feltri lontano dal quotidiano di famiglia. Il giorno dell’annuncio dell’ennesimo passaggio verso Libero, testata che lui ha fondato, Feltri parafrasò una famosa battuta cinematografica per confessarsi col sorriso: “Sono andato via cinque minuti fa dal Giornale e già mi sta sui coglioni”. Detto, fatto: Sallusti lo accusa di essere un traditore e di aver voltato le spalle a Berlusconi. Feltri fa lo stesso con
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