sabato 15 gennaio 2011

“COMPRAVA” MINORENNI


Chiesto il giudizio immediato per Berlusconi accusato di sfruttamento della prostituzione

di Gianni Barbacetto e Davide Milosa

Maledetta primavera. Il 21 marzo, primo giorno della prossima primavera, Silvio Berlusconi andrà a giudizio immediato, con il rischio di subire in tempi brevi una condanna per concussione e prostituzione minorile. Questo è almeno lo schema d’azione della procura della Repubblica di Milano, che ieri ha confermato – dopo le notizie diffuse in rete del Corriere.it – di aver iscritto il 21 dicembre scorso il presidente del Consiglio nel registro dei reati.

La vicenda è quella di Ruby e del bunga-bunga. Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali a pagamento con una ragazza marocchina, Karima El Mahroug detta Ruby. La ragazza aveva 17 anni, era ancora minorenne; e la legge sulla prostituzione prevede che il cliente sia punito (con una pena da 6 mesi a 3 anni) se ha rapporti con una ragazza che abbia tra i 14 e i 18 anni. Per coprire questo reato – secondo l’ipotesi della procura – Berlusconi avrebbe compiuto un secondo reato, più grave: la concussione (punita con una pena da 4 ai 12 anni). Telefonando più volte, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, ai funzionari della questura di Milano, affinché rilasciassero la ragazza (che era stata fermata per furto), sostenendo che fosse “la nipote del presidente egiziano Mubarak”.

I PM ILDA BOCCASSINI,

Pietro Forno e Antonio Sangermano, titolari del caso Ruby, continuano a indagare, per favoreggiamento della prostituzione, su Lele Mora, Emilio Fede e la consigliera regionale (ed ex igienista dentale del presidente del Consiglio) Nicole Minetti, considerati coloro che fornivano le ragazze per le feste del bunga bunga. Ma si sono convinti che gli elementi a carico di Berlusconi sono fulminanti: per questo lo hanno iscritto tra gli indagati il 21 dicembre e ieri gli hanno inviato un invito a comparire. In vista, specifica il documento, di un giudizio immediato, che si fa saltando l’udienza preliminare e si celebra entro tre mesi dall’iscrizione: il 21 marzo, dunque.

Ieri sono stati inviati avvisi di garanzia anche a Mora, Fede e Minetti, che sono stati così ufficialmente informati di essere indagati per favoreggiamento della prostituzione (per aver fatto incontrare numerose ragazze con Berlusconi) e per concorso in prostituzione minorile (per avergli portato Ruby). La polizia ha perquisito ieri anche alcune abitazioni a Genova, dove vive la ragazza. Ma non ha potuto compiere la perquisizione dell’ufficio a Segrate di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest e “ufficiale pagatore” di Silvio Berlusconi: respinta perché quell’ufficio è considerato parte della segreteria politica del presidente del Consiglio, dunque inviolabile senza permesso delle Camere.

Il giudizio immediato è un rito che la pubblica accusa chiede quando ritiene di avere raccolto “prove evidenti”. Per la concussione, le telefonate ai funzionari della questura di Milano sono state raccontate dagli stessi funzionari e ammesse da Berlusconi. E per la prostituzione minorile? La presenza di Ruby nella villa di Arcore (il 14 febbraio, San Valentino. Il 24, 25 e 26 aprile, a Pasqua e Pasquetta) è stata provata dal traffico telefonico. La natura sessuale degli incontri è dimostrata, secondo i pm, da testimonianze, intercettazioni telefoniche, pagamenti in denaro e immagini recuperate dai tecnici informatici – benché cancellate – da telefonini e computer.

INUTILI, SECONDO il procuratore Edmondo Bruti Liberati, i tentativi di spostare l’indagine a Monza o al tribunale dei ministri di Roma. No Monza: perché gli incontri sono avvenuti ad Arcore, ma la concussione (reato più grave, che attira anche il meno grave) è stata consumata a Milano. Non Roma, perché Berlusconi, facendo pressioni sui funzionari della questura, non ha abusato della sua “funzione” di presidente del Consiglio, ma della sua “qualità” o posizione. Poco dopo il mezzogiorno di ieri, un suv blu supera il passo carraio di via Fatebenefratelli. A bordo, protetta dai vetri scuri, c'è Nicole Minetti. Indossa un cappotto chiaro, tiene lo sguardo basso e fugge rapida scortata dal vice questore Maria Josè Falcicchia. In realtà il via vai negli uffici della squadra mobile è iniziato la mattina presto. In processione passano diverse ragazze. Sono soubrette televisive che hanno partecipato alle cene di Arcore. Tra loro, anche Michelle, la escort brasiliana che ha ospitato Ruby in casa sua.

Minetti ha lasciato gli uffici della questura solo in serata, dopo essere stata impegnata sei ore a firmare le carte delle perquisizioni e a rispondere alla domande degli investigatori. L'interrogatorio della giovane politica azzurra è stato secretato. Quello che comunque si è appreso è che sono state effettuate diverse perquisizioni: nei suoi uffici della Regione Lombardia (portati via due computer) e in un appartamento di Segrate, ex residenza della Minetti, oggi abitato da una soubrette di Mediaset. Smentita la presenza di Ruby negli uffici della questura ieri mattina. Confermata , invece, l'audizione della ex letterina Alessandra Sarcinelli. La ragazza ha raccontato di non aver mai conosciuto Ruby, ma ha confermato la sua presenza ad Arcore. "Si è trattato di cene normali”, ha detto. “Berlusconi? È una persona che stimo moltissimo".

La squadra Mobile di Milano si è anche incaricata delle perquisizioni nell'abitazione genovese di Ruby. Non la comunità di Sant’Ilario (già visitata dalla polizia il 28 ottobre scorso), ma la casa che la giovane marocchina condivide con il suo attuale compagno. Ed è qui che gli investigatori avrebbero trovato la pistola fumante di questa inchiesta, ovvero video e fotografie di alcune feste in Sardegna.

INTERROGATORI, perquisizioni e avvisi di garanzia scaturiscono dall'inchiesta aperta in seguito alla telefonata del premier al capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni.

Dopo le telefonate della notte tra il 27 e il 28 maggio, Ruby è stata sentita più volte dai magistrati. Riempie pagine di verbali e svela la pratica del bunga bunga. Decine di ragazze vengono interrogate dai magistrati. Rilasciano dichiarazioni importanti che dimostrano, secondo i pm, che Berlusconi ha avuto rapporti sessuali con Ruby (sempre smentiti dalla ragazza) e sapeva di trovarsi davanti una minorenne.

Contemporaneamente sono iniziate le intercettazioni. Ed è proprio il confronto del traffico telefonico a dare una svolta all'indagine. I tabulati rivelano Ruby ad Arcore in diversi weekend in cui è provata anche la presenza del premier. Il primo incontro risale al 14 febbraio 2010. Ma la giovane marocchina, stando ai dati della procura, si sarebbe trattenuta ad Arcore anche nel lungo fine settimana della Liberazione. Dal 24 al 26 aprile. In quei giorni il premier è a Milano: il 24 alla Scala con il presidente della Repubblica; il 25 all'aeroporto per ricevere il presidente russo Vladimir Putin. Gli incontri si interrompono a maggio, proprio dopo la notte in questura.

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