ACCOLTO IL QUESITO DELL’ITALIA DEI VALORI MA L’OPPOSIZIONE TEME IL VOTO ANTICIPATO
di Sara Nicoli
Se proprio tutto dovesse andare storto, alla fine saranno i cittadini italiani a dire la loro sullo scudo personale di B. Ieri i giudici della Consulta hanno detto sì al quesito referendario presentato da Di Pietro, anche se dopo la decisione di oggi, sul testo del referendum incombe un nuovo passaggio valutativo da parte della Corte di Cassazione. Il destino del referendum sullo ‘scudo’, infatti, è legato a come
UNA SPIEGAZIONE più politica di quanto potrà avvenire da domani la fornisce Luigi De Magistris: “Se
Una strategia da pompieri puntualmente confermata dalle parole, stavolta ufficiali, di Pier Ferdinando Casini: “È inutile dare pareri in libertà sulla Consulta che possono chiaramente sembrare un’ingerenza, noi rispetteremo qualsiasi decisione verrà presa”. Tradotto: cercheremo di stemperare il più possibile il clima sulla vicenda evitando che soprattutto Berlusconi possa utilizzarlo strumentalmente per accelerare il ricorso alle urne. Il Terzo polo non è pronto al voto. Ma nemmeno, a quanto sembra, il Pd. Per questo, ieri al Nazareno, l’aria era tesa. “È certo che non concederemo a Berlusconi la possibilità di un’utilizzazione mediatica della sentenza per sparare contro i giudici...”.
DONATELLA FERRANTI, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, dava in questo modo l’idea della bozza di strategia democratica in caso di bocciatura della Corte e di nuove “alzate d’ingegno” del Cavaliere: “Siamo stufi – ha sostenuto – delle continue minacce di discorsi agli italiani sulle presunte anomalie del sistema della giustizia italiano; la vera anomalia è di un imputato che pretende di cambiarsi le regole”. Nessuno sconto, dunque, verso Berlusconi. Che, in caso di bocciatura, fanno trapelare dal Pd, avrebbe i giorni contati: “Ci si difende in tribunale – ha commentato Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd – non in televisione!”. Su come fermarlo, nel Pd c’è meno chiarezza. Perché, par di capire, le elezioni spaventano tutti all’opposizione. Lo dice anche il finiano Benedetto Della Vedova. “Abbiamo sempre cercato di distinguere i problemi giudiziari di Berlusconi da quelli del governo – spiega – e anche in questo caso, se ci sarà una bocciatura della Corte, se ne prenderà atto e non se ne farà una tragedia greca; non sarebbe serio ipotizzare una fine della legislatura basata su questo”. Serio forse no, ma politicamente possibile sì. Perché Berlusconi, a detta dei suoi, non starà a guardare. E oltre a far sentire la sua voce, metterà immediatamente in campo la sua macchina da guerra elettorale. Con
3 commenti:
E' IL CHIARIMENTO CHE MANCAVA RELATIVO ALLA RESTITUZIONE DEGLI ATTI ALLA CASSAZIONE IN CASO DI SENTENZA INTERPRETATIVA DA PARTE DELLA CONSULTA. VISTO CHE LA CONSULTA TOCCA ATTENDERE ANCORA.
Stavolta don Ferdinando Casini mi ha strappato una bella risata, e immagino se la sarà fatta pure B.
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“È certo che non concederemo a Berlusconi la possibilità di un’utilizzazione mediatica della sentenza per sparare contro i giudici...”.
Cosa conta di fare i mancato prete? Chiederà agli italiani di coprire lo schermo tv con un lenzuolo di lino? Pura curiosità la mia :DD
CASINI TALVOLTA, CIOE' QUASI SEMPRE, FA CASINI!
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