di GOFFREDO DE MARCHIS
Non è solo Nichi Vendola a indicare Rosy Bindi come candidato premier dell'alleanza democratica. Ieri a Montecitorio, dopo l'intervista del governatore della Puglia a Repubblica, molti democratici commentavano anche lo scambio di battute tra Romano Prodi e
Con questi sponsor l'ipotesi finisce per agitare le acque del Partito democratico. Bindi fa i passi necessari a disinnescare la mina. Di buon'ora telefona a Pier Luigi Bersani e gli legge la dichiarazione per le agenzie. "Quello di Vendola è un passo positivo perché finalmente riconosce che c'è bisogno di una larga coalizione democratica", dice Bindi. E poi: "Lo ringrazio per la stima ma dobbiamo ripartire dalla politica, senza farci condizionare con nomi e candidature". Ma il gelo del Pd è evidente. Non si sa se indirizzato più verso la presidente o verso Vendola. Massimo D'Alema mette in guardia rispetto a iniziative estemporanee. "Voglio ringraziare Vendola per aver indicato una persona di grande valore - dice l'ex premier -. Naturalmente, visto che si parla di grande coalizione, il candidato deve essere concordato e non imposto". La bocciatura netta di Giovanna Melandri racconta l'umore dei veltroniani. "Per una grande alleanza vedo bene Mario Monti. Bindi non può federare un'alleanza da Vendola al Terzo polo". Lo stesso Walter Veltroni, nei suoi colloqui privati, esprime un giudizio negativo.
Non ci sono solo le diffidenze. Il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto scrive una lettera a Bersani per sostenere
(17 febbraio 2011)
1 commento:
E' PROPRIO UN "CUPIO DISSOLVI" QUELLO CHE SEMBRA POSSEDERE IL PD, MASSIMO D'ALEMA IN TESTA.
NATURALMENTE, IL MIO DISGUSTO PERMANE.
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