ALESSANDRO FERRUCCI
Prima dice no: “Meglio non replicare, chiudiamola qui”. Poi gli leggiamo alcuni passaggi a lui dedicati da Grillo e pubblicati sul Fatto. Rimane in silenzio. Ci ripensa e tra un appuntamento e l’altro della campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Napoli, Luigi De Magistris si sfoga e rilancia: “A Beppe interessa solo restare in una riserva indiana. Gli conviene economicamente”.
Partiamo dall’inizio, cosa è successo tra voi due?
Guardi, sono stati due anni intensi, durante i quali abbiamo condiviso tante battaglie e stretto un rapporto di amicizia e affetto. Insomma, un comune sentire.
Fino a quando…
Il primo attacco è di qualche mese fa, a causa di un’intervista a voi del Fatto, dove proponevo, sostanzialmente: caro Beppe, caro mondo Viola, cara politica attiva, perché non troviamo delle forme di percorso comune?
Cosa le ha risposto?
Di pensare a me stesso e di lasciar stare il Movimento 5 Stelle. Come se avessi voluto inglobare qualcosa o qualcuno.
Da allora?
Ho capito che a Grillo non interessa migliorare la politica, magari attraverso i luoghi istituzionali, perché rischierebbe di perdere il suo profilo, la sua identità politica, economica e finanziaria. Parlo del marchio “Beppe Grillo”.
Quindi l’unico scopo di Grillo è quello economico…
So che lui ci guadagna, molto. Tutti sanno che la sua comunicazione la gestisce un’impresa specializzata.
La Casaleggio associati.
Esatto: sono loro che gli scrivono e indicano le iniziative da prendere. Le faccio un esempio: mi spiega a chi serve questa lite, questa divisione? Solo a chi non vuole cambiare le cose, a chi fa comodo restare in una riserva indiana.
Sul nostro sito molto lettori sono basiti da questo scontro. Della serie: siete come tutti gli altri.
Lo so, lo capisco. Per questo accolgo l’appello della Rete e propongo un confronto pubblico.
La Rete e Grillo la accusano di aver rinunciato a un incarico per il quale in tanti si sono mobilitati. E di aver anche lavorato poco per l’Europa.
Sfatiamo subito una falsità: per prima cosa Grillo, che si spaccia come esperto di Rete, non ha mai riportato sul suo blog le battaglie che ho combattuto a Bruxelles. Eppure i risultati che ho riportato sono enormi. Ma da lui solo silenzio.
Non le ha riportate per non perdere visibilità?
Niente dietrologie, analizzo solo il dato.
Allora torniamo all’“abbandono”…
Vogliamo fare due conti? In Europa guadagno di più, sono più tranquillo, non ho la camorra che mi vuole fare fuori, niente cricche trasversali. Farei il capolista al Parlamento italiano alle prossime elezioni. Insomma, dalla partita-Napoli non ci guadagno nulla né dal punto di vista politico né economico.
E allora perché lo fa?
Dopo le primarie del Pd, ho ricevuto sollecitazioni enormi, mi hanno detto di metterci la faccia.
A proposito di faccia: con Grillo, non vi siete risparmiati dei bei ceffoni. Lei lo ha accusato di vivere nel lusso…
Ho risposto solo a un attacco violentissimo. Vada a vedere i tempi, vada a vedere chi ha iniziato. E comunque era una battuta, viste le sue battaglie sui beni pubblici.
Una “battuta” che a Grillo, da tempo, rivolgono anche quotidiani come Libero e il Giornale.
Lui non cerca mai il confronto, l’ho solo invitato a scendere in mezzo al popolo, a togliersi le pantofole. E comunque potevo dire anche altre cose ma non l’ho fatto.
Adesso ne ha l’occasione…
No, no, non mi interessa.
Secondo lei, il Movimento 5 Stelle con chi è schierato dei due?
Faccio un appello a loro di tenere fuori questo duello e di fare un percorso comune su battaglie comuni.
Ma dopo tutto quello che vi siete rinfacciati è ancora possibile un dialogo?
Penso di sì. Magari con un confronto pubblico, in tv, teatro o piazza. Non ho problemi.
Il Fatto Quotidiano, 16 marzo 2011
1 commento:
DELLA SERIE ... PRIMA O POI NODI VENGONO AL PETTINE. CONDIVIDO LE OSSERVAZIONI DI DE MAGISTRIS.
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