sabato 9 aprile 2011

Berlusconi contro i giudici e De Benedetti "Lodo Mondadori? Rapina a mano armata"


"Ora, contro di me, tentano anche attacco patrimoniale: a Milano c'è un giudice, di cui potrei dire molto, che ha formulato un risarcimento di 750 milioni 1per la tessera numero 1 del Pd, De Benedetti, per un lodo a cui la Mondadori fu costretta. E' una rapina a mano armata". Silvio Berlusconi, parlando alla convention dei cofondatori del Pdl organizzata da Gianfranco Rotondi, attacca duramente la sentenza sul lodo Mondadori. E fa un'allusione al giudice Mesiano già finito nel mirino delle su televisioni quando fu seguito e spiato da una trasmissione di Canale5 2.

Berlusconi ricostruisce la vicenda in maniera sommaria, con l'intreccio Fininvest-Mondadori-Gruppo Espresso, e dice: "De Benedetti si alzò dal tavolo saltando di gioia, io rimasi seduto sconfortato". Ora, aggiunge, "alla Mondadori, che ha 252 milioni di valore, si chiede di risarcirne 750. Definire questo fatto una rapina a mano armata è il minimo". In realtà i magistrati hanno sospeso il maxirisarcimento dopo un accordo fra la Cir e la Fininvest3 e la presentazione, da parte delle aziende del Cavaliere di una fidejussione bancaria da 800 milioni di euro a garanzia. La sentenza di appello sul caso è attesa per il 4 maggio.

Il premier ha poi esteso l'attacco ai magistrati che "infangando me infangano l'Italia" e alla Corte Costituzionale ("Ormai è un organo politico") proprio mentre per un caso il presidente della Consulta Ugo De Siervo in un convegno diceva: "
E' inammissibile che si giunga a campagne di disinformazione sull'attività della Corte costituzionale o di denigrazione dei singoli giudici o dell'intero organo". Poi il premier ha rilanciato la legge sulla responsabilità delle toghe: "i magistrati che sbagliano - ha detto - non pagano mai"; poi quella sulle intercettazioni necessaria, secondo lui, a mettere fine ad "uno Stato di polizia".

Ovviamente non poteva mancare il capitolo delle promesse. Agli ex Dc che si sentono poco considerati nel partito ha detto che "dopo aver vinto le elezioni amministrative metterò mano al partito, non avete avuto la giusta considerazione perché io non ho potuto occuparmi del Pdl. E alla platea cattolica ha promesso entro l'anno "il quoziente familiare". E' chiaro, ha aggiunto, che questo comporterà qualche aumento "di tasse a chi non ha figli e una riduzione a chi non ne ha". E a questo proposito ha fatto un siparietto con Carlo Giovanardi sottosegretario con delega alla famiglia, uno dei padroni di casa. "Sei un cane da polpaccio - lo ha bonariamente rimbrottato il premier - mi hai dato il tormento e mi hai sfinito. Al punto che se non riusciamo a darti i 50 milioni con Tremonti te li do io".

(09 aprile 2011)

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