

Immediata la reazione dell’opposizione. ”Nel mezzo del conflitto libico,
Per il segretario dell’Udc “dopo la pagliacciata delle ronde, fallite miseramente perchè respinte dalla stessa società civile, prepariamoci all’ennesimo interminabile e inutile dibattito sugli eserciti regionali, l’ultima grottesca provocazione della Lega che non troverà mai attuazione. Invece di perdere tempo con queste boutade, il Carroccio pensi a governare e a sostenere seriamente le Forze dell’Ordine, che per colpa degli ingenti tagli del governo non hanno le risorse e i mezzi necessari per difendere i cittadini”, ha detto Lorenzo Cesa.
Reguzzoni ribatte. “E’ un’idea intelligente e spero che possa avere l’adesione di tutti i partiti”, ha detto il presidente dei deputati della Lega Nord. “C’è stata una raccolta di firme ed ho suggerito che fosse la più ampia possibile, in modo che non venisse marcata come una proposta di un solo partito. Per questo motivo nell’iniziativa – spiega Reguzzoni – l’iter della proposta procede bene e si svilupperà nell’ambito della commissione Difesa”.
Nella relazione del provvedimento è evidenziato come “nella Repubblica manca uno strumento agile e flessibile che possa essere impiegato a richiesta degli esecutivi regionali per far fronte alle situazioni che esigono l’attivazione del sistema di protezione civile. L’importazione nel nostro ordinamento dell’Istituto della Guardia Nazionale – aggiungono i deputati della Lega – permetterebbe di assicurare il soddisfacimento di queste esigenze liberando i reparti operativi delle Forze Armate da compiti di presidio del territorio dei quali sono talvolta impropriamente gravati e predisponendo uno strumento utilizzabile all’occorrenza quando il moltiplicarsi degli interventi all’estero riduca, ad esempio, le risorse organiche disponibili in patria”.
Secondo il progetto di legge messo a punto dal Carroccio, dovranno entrare a far parte del Corpo dei volontari militari, previo superamento di esami psico-attitudinali, i militari che non sono più in servizio (senza demerito) e che non abbiano superato i 40 anni di età. Il limite di età varrà anche per gli ufficiali e i sottoufficiali. Il reclutamento dovrebbe avvenire su base regionale. E quelli che il Carroccio già definisce “battaglioni regionali” dovranno avere prevalentemente il carattere di strutture-quadro, che potrebbero poi aumentare di numero in caso di mobilitazione.
I soldati regionali avranno l’obbligo di prestare servizio un mese all’anno, anche per garantire la formazione permanente del personale. La loro retribuzione sarà identica alla paga giornaliera che si riceve nell’esercito e ci sarà l’aspettativa non retribuita nel caso in cui i nuovi soldati lavorino nel settore pubblico o privato.
Toccherà all’Esercito e ai Carabinieri addestrare il nuovo Corpo Regionale che non dovrebbe disporre di più di 20 mila uomini raggruppati in 20 battaglioni regionali (con il nome della regione di riferimento) sotto il comando di altrettanti tenenti colonnelli distaccati dall’Esercito e dall’Arma. Ogni battaglione quindi sarà composto da mille uomini e donne reclutati su base regionale. Le uniformi sarebbero identiche a quelle dell’Esercito, ma con un distintivo in più, ‘ad hoc’ per ogni regione. Girerebbero armati (armamento leggero) come i Carabinieri. Per quanto riguarda la carriera, il governo dovrà assicurare una corrispondenza con i gradi dell’Esercito anche se con alcuni distinguo. Si preclude però il passaggio di questi miliziani regionali all’Esercito o ai Carabinieri.
Il Generale comandante del Corpo dipenderà dal Capo di Stato Maggiore della Difesa per quanto riguarda i compiti deliberati direttamente dal Consiglio dei Ministri, mentre i Tenenti colonnelli, che guidano i singoli battaglioni regionali, risponderanno direttamente ai presidenti delle Regioni in cui saranno stanziati per fronteggiare le emergenze locali. Il Corpo dei volontari militari non potrà essere impiegato fuori dall’Italia. Il primo firmatario del testo è il deputato della Lega, Franco Gidoni.
Nessun commento:
Posta un commento