lunedì 4 aprile 2011

Salvini contro Berlusconi “Li ospiti nelle sue case”



LA LEGA NON NE VUOLE SAPERE: “CLANDESTINI FUORI DAI CONFINI”

di Davide Vecchi

“Non so in quanti Comuni d'Italia Silvio Berlusconi abbia una casa, se ne ha novemila può tranquillamente prendersi i novemila immigrati di cui parla e portarsene uno per ogni casa; o anche di più, ma a casa sua. Altrimenti non so dove voglia metterli e non credo che ci sia qualcuno disposto ad accoglierli”. L'eurodeputato leghista Matteo Salvini, possibile vicesindaco di Milano, scherza sulle dichiarazioni del premier che ha invitato all'accoglienza dei migranti arrivati a Lampedusa aprendo alla possibilità di concedere un permesso di soggiorno temporaneo e suggerendo di distribuirli uno per ogni comune d'Italia. “Non è credibile, noi la prendiamo come una battuta prederby”, tenta di scherzare Salvini.

In un primo momento è incredulo. “No dai, non l'ha detto davvero”, ribatte a chi gli chiede la sua opinione. Poi se ne convince, ci pensa un minuto e risponde serioso. “Non è una proposta credibile. Confidiamo nel ministro Roberto Maroni, lunedì fortunatamente andrà anche lui a Tunisi con il premier. E vanno perché l'obiettivo è quello di rispedirli tutti a casa loro, senza soldi né premi né altro, questi migranti devono tornare a casa e non devono esserci nuovi arrivi. Questo è l'obiettivo, l'unico obiettivo della missione a Tunisi. Non ci si va di certo per organizzarci su come distribuirli in giro per l'Italia, altrimenti sarebbe inutile andare a trattare con la Tunisia chiedendo maggiori controlli delle coste e altro”.

INSOMMA quella di Silvio Berlusconi “è solo una battuta”. Per quanto riguarda invece il permesso di soggiorno temporaneo, secondo Salvini, è “soltanto un modo per risolvere le questioni con la Francia, immagino io. Anche se sinceramente non saprei a cosa possa servire, né quanto i francesi possano esserne soddisfatti”. E comunque, precisa, “davvero io non so e non capisco per quale motivo Berlusconi abbia fatto questa uscita. Immagino ci fosse già un discorso avviato, credo ne abbia parlato con Maroni, ma per come l'ha detto posso davvero prenderla solo come una battuta di un super milanista che scherza per stemperare la tensione poche ore prima del derby, della partita decisiva”.

Anche Salvini è un milanista “ma noi siamo qui a manifestare, a San Siro andremo più tardi e ci penseremo dopo”, dice nel primo pomeriggio davanti al consolato tunisino di Milano. Qui la Lega ha riunito un centinaio di militanti per protestare proprio contro “l'invasione di clandestini”. E slogan e striscioni mostrano in modo eloquente la distanza delle posizioni del Carroccio da quelle espresse del Cavaliere. “Tunisini clandestini tutti fuori dai confini”, cantano alcuni militanti. E il “fora de ball”, scandito giorni fa da Umberto Bossi, è diventato lo slogan indiscusso della Lega. È scritto ovunque, è ripetuto fino alla noia. Del resto il Senatur, dice Salvini, “ha spiegato molto chiaramente la nostra posizione sugli immigrati, non c'è da aggiungere altro. Almeno per noi”.

Eppure Lega e Pdl sono ormai considerati una sola cosa. Per molti. Tanto che la manifestazione del Carroccio è interrotta da una decina di esponenti di Forza Nuova che si scaglia proprio contro i leghisti: “Buffoni, vergogna”. Accusandoli di essere corresponsabili della situazione: “20 mila immigrati in giro per l'Italia, grazie Bossi”.

SALVINI è già andato via. Al telefono non commenta quanto successo. Ma torna sulle parole del premier. “Capito? La soluzione per noi è molto ma molto semplice: i clandestini devono tornare nel loro Paese, devono essere tutti identificati e rispediti a casa in accordo con la Tunisia”. Un'operazione da fare “con le buone, come farà lunedì Maroni altrimenti lo faremo in altri modi”.

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