mercoledì 11 maggio 2011

Berlusconi, nuovo attacco alle toghe "Voglio più poteri, la sinistra non si lava"


Silvio Berlusconi non sembra tenere in alcun conto i rilievi del capo dello Stato sulla necessità di "onorare" i magistrati. Torna a spendere parole di fuoco contro le toghe, definite ancora una volta "una malattia della democrazia" e una "discarica". "I rifiuti di Napoli li porterei in Procura", tuona da Crotone. Trattamento simile a quello riservato all'opposizione ("nell'identità della sinistra si trova solo odio, disfattismo e pessimismo. Loro hanno portato nella politica un clima da guerra civile"), accusata senza tanti giri di parole - con un ulteriore salto di qualità che arriva direttamente agli insulti e alle offese personali - di "lavarsi poco". Non manca neppure un affondo diretto al Quirinale: "Dobbiamo cambiare la composizione della Corte Costituzionale, cambiare i poteri del Presidente della Repubblica e, come avviene in tutti i governi occidentali, attribuire più poteri al governo del presidente del Consiglio". Per chiudere, l'annuncio che il governo è pronto a varare una legge per aumentare i posti a disposizione in squadra. Insomma il solito Berlusconi da campagna elettorale che cerca di trasformare il voto di domenica in una sorta di referendum non solo sulla giustizia ma anche sulle inchieste della procura di Milano che lo riguardano. Secca la replica del Pd: "Berlusconi delira". Mentre Gianfranco Fini commenta: "Attaccare il capo dello Stato è da immaturi". In serata, Bersani ha definito il presidente del Consiglio "un imbroglione e un imbonitore" per le sue affermazioni sul fisco. E replica anche alle offese: "Noi siamo gente seria, e se ci laviamo

poco è perché siamo puliti".

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La lunghissima giornata del premier si è conclusa con un appello telefonico durante una cena elettorale a Santhià (Vercelli): ""I giornali ce la mettono tutta per creare distanze tra me e il Capo dello Stato che invece non ci sono".

Il videomessaggio. Ad aprire la concitata giornata di campagna elettorale del premier è un videomessaggio affidato a YouTube. Mezzo nuovo, ma contenuti vecchi visto che nell'intervento ripete tutti i temi e gli slogan del suo repertorio classico. "Le elezioni del 15 e 16 maggio - afferma il premier - sono elezioni amministrative ma dobbiamo vincerle non solo per portare il buon governo nei comuni e nelle province ma anche, e soprattutto, per confermare e rafforzare il nostro governo sul piano nazionale. Saremmo tutti meno liberi se la sinistra ritornasse al potere e mettesse in atto i programmi che ha annunciato", aggiunge Berlusconi sostenendo che la sinistra "reintrodurrebbe l'Ici, che noi abbiamo abrogato, raddoppierebbe l'imposta sul reddito di Bot e Cct e dei dividendi delle azioni, istituirebbe la patrimoniale, consentirebbe le intercettazioni a tappeto, utilizzandole contro gli avversari politici e lascerebbe spalancate le porte agli immigrati clandestini per poi concedere loro il voto e spostare la bilancia elettorale".

Accuse a Fini e Casini. "Il tentativo di Fini e delle sinistre di rovesciare il governo facendogli mancare la maggioranza in Parlamento è fallito - afferma ancora il premier - ma non solo: ha dato vita a una nuova maggioranza che è oggi più esile nei numeri ma più coesa di prima". "Abbiamo dunque la possibilità - sottolinea - di governare e finalmente realizzare quelle riforme dell'architettura istituzionale dello Stato, della giustizia, del sistema tributario che sinora a causa dei nostri alleati, prima Casini e poi Fini, non eravamo mai riusciti a realizzare perché nella maggioranza non avevamo i numeri per farlo". E ancora: "Il 14 dicembre Fini ha tentato un agguato per mostrare che il governo non aveva più la maggioranza e voleva fare un ribaltone alleandosi con la sinistra. Gli è andata male, perché in Parlamento un numero adeguato di persone, insoddisfatte dei propri gruppi di appartenenza, si sono unite a noi con il nome di Responsabili e finalmente ci hanno regalato la possibilità di fare le riforme".

L'Udc contro Bianchi. Frecciate, quelle contro Casini, che Berlusconi ripete in serata anche a Crotone nel corso di una manifestazione a sostegno di Dorina Bianchi,
senza rendersi conto che la candidata a sindaco del centrodestra è una senatrice dell'Udc. Irata la reazione dei centristi: "Non sarò presente domani a Crotone perché non posso accettare che un candidato sindaco designato dal mio partito non reagisca davanti alle provocazioni di un premier che attacca il leader dell'Udc", dice il segretario Lorenzo Cesa.

Insulti alla sinistra.
Poi Berlusconi torna ad attaccare opposizione e magistratura. I leader della sinistra, dice, sono "sempre incazzati" come effetto del vedere la propria faccia riflessa allo specchio del bagno la mattina. Passando poi direttamente alle offese, il presidente del Consiglio puntualizza che in realtà gli esponenti dell'opposizione "non è che si lavino molto": essendo "costretti a venire in Parlamento devono andare in bagno e sono costretti a farsi la barba, ma non è che si lavino molto...".

"I rifiuti? In Procura". L'affondo contro i giudici prende invece spunto dalla situazione a Napoli. "Guarda caso - sostiene - ci sono le elezioni e i pm di Napoli chiudono le discariche e non si sa dove portare i rifiuti. Io glieli porterei in Procura da loro, i rifiuti...". "La sovranità in questo momento, con questa malattia della democrazia - continua - è dei pm della sinistra: questo noi non possiamo tollerarlo".

No alle intercettazioni.
"Nessuna possibilità - dice il premier - di portare le intercettazioni come prova nei processi, si fa così in tutti i paesi civili. Possono esserci imitatori della voce e computer che estrae singole parole. Dobbiamo cambiare la legge sulle intercettazioni, perché in questo modo non è un paese libero".

"Md, partito dei magistrati"
. "Oggi ci troviamo di fronte a un sistema che non garantisce i cittadini, che non sono sicuri di avere un giudice imparziale perchè questo dipende dai pm che ne determinano carriera e stipendio. E questo perché tra loro si è concentrato il partito dei magistrati, chiamato Magistratura democratica. Serve una separazione delle carriere, solo così avremo un processo giusto" attacca Berlusconi. Che torna a prendersela con la Consulta: "In Parlamento avevamo approvato una legge di civiltà in base alla quale se una persona è assolta, non può essere richiamata nel girone dei processi, come invece accade in Italia perché i pm vogliono portare avanti il loro teorema accusatorio, oppure per antipatia o per pregiudizio. Così un poveraccio ha la vita rovinata. Ai pm non piaceva questa legge e l'hanno portata alla Consulta, che è un organo politico e non più di garanzia ed è stata abrogata. Non si può andare avanti così".

Mano tesa a Scajola. Nel corso della giornata le toghe sono state oggetto anche di un'ulteriore bordata arrivata attraverso una nota scritta del premier: "Quello che è successo al mio amico Claudio Scajola, uscito totalmente estraneo da una vicenda che ha profondamente ferito lui e anche la sua famiglia, è una clamorosa dimostrazione della necessità di una riforma. I processi sommari sulle pagine dei giornali, che usano fughe di notizie spesso pilotate dalle procure, sono un metodo indegno di un paese civile e di una democrazia liberale", aggiunge, mostrandosi solidale con uno degli esponenti del Pdl che più di altri ha mostrato negli ultimi giorni segni di insofferenza per le scelte politiche del presidente del Consiglio.

La replica di Fini. Alle parole di Berlusconi replica a distanza il presidente della Camera. Dopo le
dure espressioni usate ieri , anche oggi Fini, riferendosi al premier, ribadisce che "nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti ed ai controlli previsti dalla legge". "In Italia - aggiunge - nessuna carica può fare tutto senza rispondere del proprio operato ad altri. E' il risultato dei 'pesi e contrappesi' previsti dalla Costituzione. Se una sola istituzione può fare tutto senza rispondere ad altri, sarebbe una situazione di squilibrio e non avremmo una rigida ripartizione dei poteri". "Le leggi - puntualizza Fini - le fa evidentemente il Parlamento. Ma non può farle solo in ragione della maggioranza che c'è in quel momento. La legge deve rispettare la Costituzione; per questo c'è nell'ordinamento la Corte costituzionale, il supremo organo che valuta la conformità delle leggi alla Costituzione".

"Cose mai viste". Quanto alla proposta, rilanciata ieri da Berlusconi, di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato dei pubblici ministeri, secondo Fini si tratta di una cosa mai vista. "Chiedere alla maggioranza che sostiene il governo di approvare una proposta di legge per una commissione parlamentare che debba indagare sui pm che stanno processando il presidente del Consiglio - sostiene il presidente della Camera - mi sembra che non accada in nessuna democrazia del mondo".

(10 maggio 2011)

3 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

LA CIRCOSTANZA CHE NESSUNA DISCARICA E' ALLOCATA NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI NAPOLI E CHE QUINDI LA MAGISTRATURA NAPOLETANA NON HA NESSUNA COMPETENZA? CHISSENEFREGA!

Francy274 ha detto...

Caro Luigi, la pazzia è una cosa seria! E' contagiosa!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sono d'accordo, se tu intendi per pazzia quella c.d. "morale".