lunedì 9 maggio 2011

Casa Bianca: "Zawahiri non è come Osama ma Al Qaeda non è strategicamente sconfitta"


Tom Donilon, consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, non ha dubbi sul fatto che il blitz di Abbottabad ha decapitato Al Qaeda. E lo dichiara in un'intervista alla rete televisiva Nbc: "Ayman al-Zawahiri, il successore naturale, è lungi dall'essere un capo come è stato Osama Bin Laden". Secondo Donilon, la statura del numero due dell'organizzazione terroristica sarebbe ben inferiore a quella dello "sceicco del terrore", anche se si tratta dell'ideologo principale di Al Qaeda. "Certo - ha aggiunto - i vertici dovranno darsi da fare per trovare una qualche successione al loro ex capo, ma la morte di Bin Laden per loro è stato un colpo davvero duro".
Fonti del Pentagono nei giorni scorsi avevano smentito le illazioni secondo cui Osama sarebbe ormai stato relegato ai margini dell'attività di Al Qaeda, restando più che altro un personaggio di facciata: dal materiale confiscato nel suo nascondiglio sarebbe emerso come Osama fosse non solo tuttora pienamente operativo, ma come la base ad Abbottabad costituisse una vera e propria "centrale di comando".

"Non è ancora sconfitta". Donilon ha comunque avvertito che sebbene priva di una vera testa, "Al Qaeda non può essere dichiarata strategicamente sconfitta, perché continua a rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti". L'eliminazione di Bin Laden è "una vera e propria pietra miliare per l'operazione di smantellamento di quella rete", ha aggiunto Donilon, per concludere: "E' per noi assolutamente cruciale rimanere vigili mentre continuiamo a dare loro addosso".

"Non abbiamo prove che il Pakistan sapesse". Il consigliere del presidente Barack Obama ha poi affrontato la delicata questione che vede il Pakistan con un ruolo indefinito riguardo la presenza di Bin Laden a Abbottabad. "Almeno per il momento gli Stati Uniti non hanno elementi per sostenere che le autorità di Islamabad sarebbero state a conoscenza della presenza di Osama Bin Laden nel palazzo-bunker di Abbottabad, ad appena 80 chilometri dalla capitale del Pakistan". E ha aggiunto: "Non ho visto prove in grado di dirci che i vertici politici, militari o dei servizi segreti pachistani avessero conoscenza in anticipo della presenza di Bin Laden. Un qualche sostegno a favore di Bin Laden ad Abbottabad c'è stato, ma prove nessuna". Però, ha concluso, "le autorità pachistane devono indagare al riguardo. Stiamo facendo pressioni su di loro per questo, e ci hanno comunicato che indagheranno. In Pakistan si tratta di una questione enorme".

(08 maggio 2011)

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