mercoledì 25 maggio 2011

"Il tempo delle autocrazie è finito"

«In Libia purtroppo è ancora in atto un duro confronto. L’Italia vi è impegnata per dare piena attuazione alle risoluzioni 1970 e 1973 del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Auspichiamo che chi resiste agli appelli della comunità internazionale e continua a sfidarla, desista al più presto». Lo ha detto il capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione della Giornata dell’Africa.

Ciò è necessario, ha detto Napolitano, affinchè «il popolo libico possa perseguire le sue legittime aspettative di libertà, giustizia e democrazia». «Oggi è un momento per riflettere insieme quanto il nostro futuro, penso soprattutto al Mediterraneo e all’Europa, sia legato a quello del continente africano», ha aggiunto sottolineando che i «compartimenti stagno geografici o culturali» hanno ormai ceduto il passo a rapporti internazionali «più fitti e vincoli di interdipendenza». Si assiste in pratica «a tendenze di fondo nel senso di una crescita delle domanda di democrazia, di rispetto per i diritti umani, di giustizia e di legalità che accompagnano e sorreggono processi di sviluppo economico e sociale».

Ciò segna il tramonto delle autocrazie ed «in Africa artefici del rinnovamento sono i giovani, le donne, i ceti produttivi emergenti nelle città e nelle campagne» che esprimono «voglia di cambiare in fretta». La spinta alla democrazia, ha concluso Napolitano, sostiene un aumento del tasso di crescita economica che è favorito anche dalla riduzione dei conflitti e degli scontri armati. C’è molto da fare, ma «è un fatto che l’Africa ha imboccato, sia pure in modo diseguale la strada di un evoluzione virtuosa che l’Italia e l’Europa sosterranno».

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