La decisione di Barack Obama di non diffondere le foto del cadavere di Bin Laden continua a sollevare polemiche fino ai massimi livelli dell'informazione Usa. L'Associated Press, la prima agenzia di stampa americana, non ci sta. E lancia la sua sfida alla Casa Bianca, chiedendo che quelle immagini, assieme al video girato dagli uomini dei Navy Seals e quello del funerale sulla nave, vengano mostrate al pubblico.
La Ap sostiene la sua richiesta invocando il rispetto, anche da parte di Barack Obama, della legge americana che regola la libertà e la trasparenza dell'informazione, il 'Freedom of Information Act', conosciuto anche con la sigla 'Foia'. Lo rende noto il Village Voice on-line, precisando, comunque, che
La Ap nel ribadire le ragioni della sua richiesta sottolinea che "questa amministrazione ha sempre amato definirsi la più trasparente della storia degli Stati Uniti, quella più rispettoso della legge sulla libertà di stampa. Molto più di quanto fece in passato la presidenza Bush". Tuttavia, sempre secondo l'avvocato, la strada legale sembra avere poche chance di successo. In queste ore, non solo l'Ap ha chiesto a Obama di cambiare idea. Ad esempio, anche Donald Rumsfield e Sarah Palin, nei giorni scorsi si sono uniti al coro di chi vuole vedere la faccia di Bin Laden martoriata di colpi. Un' immagine definita "raccapricciante", da quei pochi che l'hanno vista. In poche ore s'è sviluppato un feroce dibattito. Ma alla fine è stato Barack Obama, nella sua prima intervista dopo l'uccisione del capo di Al Qaeda a tagliare corto, dicendo che quelle foto rimarranno nei cassetti del governo: il rischio di riaccendere gli animi degli estremisti islamici è assai più alto dei dubbi e delle critiche che la scelta "poco trasparente" dell'amministrazione può sollevare in patria.
(06 maggio 2011)
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